The Revenant: Di Caprio è bravo, non è il suo miglior film ma il riconoscimento internazionale, ammesso che possa interessargli espresso in statuine invece che soldi, è dovuto.
Ho letto il libro qualche anno fa, la storia del film riesce a essere assurdamente, completamente diversa.
La vera (per quanto possibile secondo le documentazioni del vecchio west) storia di Hugh Glass, uno dei più grandi tracker nella gloriosa storia delle frontiere americane, è una di violenza, sopravvivenza, vendetta e, come diceva John Hurt in Rob Roy, 'the healing power of hatred'.
La storia di Glass, nel libro, è una romanzata delle informazioni ufficiali sulla vicenda.
La storia di Glass, nel film, è una romanzata minchiata della romanza del libro.
Nel film, Glass ha un figlio mezzosangue che lo accompagna. Nel film ci sono indiani ogni 4 alberi.
Nel film, Glass ha visioni mistiche indianeggianti ogni 3 alberi.
Visioni, simboli e interminabili pippe da voci interiori che raccontano minchiate indianeggianti: il Glass del film non è tenuto in vita dal potere curativo dell'odio e dal desiderio di vendetta, è sostanzialmente tenuto in vita dal potere dell'amore e delle menate indiane.
E' una differenza di tale portata da rendere il film insopportabile a chiunque abbia apprezzato il film.
Casomai non ricordaste/conosceste la storia: Glass è un tracker annesso a una spedizione cartografica... no, quello è il libro. Nel film, Glass è un tracker annesso a una battuta di caccia, viene attaccato da un orso (bella scena), ferito mortalmente, lasciato a morire dai suoi compagni (la faccio breve). Glass non muore, striscia per centinaia di chilometri... no, quello è il libro. Nel film, Glass striscia per un po' e dopo succedono cose (perché nei film devono succedere cose).
Glass sopravvive meglio di Bear Grylls per vendicarsi di chi l'ha abbandonato e rubato il fucile... no, quello è il libro. Nel film, Glass deve vendicarsi di chi l'ha abbandonato e fatto altro di brutto.
Perché nei film bisogna che i drammi siano più drammatici, altrimenti...
Veniamo alla regia.
Birdman è un film con una regia fantastica, il film potrà piacere o meno ma l'abilità di Inarritu e il suo finto infinito piano sequenza è super.
Qui... qui la regia è affidata alle misticate di cui sopra. Poi c'è la fotografia ma è difficile avere una brutta fotografia in un setting come quello del film, se Revenant si fosse ambientato nel cesso di casa mia sarebbe stato molto più impegnativo avere una bella fotografia.
Sceneggiatura?
Ok, parliamo della sceneggiatura. E' DERIVATIVA.
Sono l'unico ad avere visto questo film avendo più di 30 anni? Nessuno ha visto le due, almeno, scene prese tali e quali da Rambo 1? E la scena da l'Impero Colpisce Ancora? E il finale rubato al Gladiatore?
Come sbava lui... non sbava nessuno.