Grimgar of Fantasy and Ash (Hai to Gensō no Grimgar): produzione A-1, adattamento dell'omonima serie di light novel. 12 episodi che coprono più o meno tutta la storia dei primi 2 romanzi.
I romanzi non hanno una versione ufficiale inglese, ma ne esiste una fan translation arrivata a metà circa del terzo volume (su 8 usciti, ancora in corso).
Scritta e diretta dal 'giovane' Ryosuke Nakamura, quasi un esodio al comando di una produzione di questo genere... non ad alto budget, neppure a basso.
E' il terzo miglior anime della stagione dopo Haikyuu e Orphans, un gran bel anime di quelli dai ritmi lenti e pacati: per certi versi, ricorda Mushishi.
E' una storia di fantasy realistico: un vasto gruppo di giovani si trova improvvisamente senza memoria in un mondo fantasy, non è un caso (non è spiegato) ma un'occorrenza piuttosto comune.
La gente del posto li accoglie e spiega loro che da questo momento dovranno lavorare come soldati e uccidere mostri, sostanzialmente.
Non c'è molta scelta e tutti si mettono all'opera, la serie segue le avventure di uno dei party formatosi a caso tra le nuove reclute.
Partendo letteralmente dal livello 1, imparando abilità, guadagnando esperienza per migliorare e apprendere nuove abilità, migliorare l'equipaggiamento.
Il setting fantasy e il sistema che lo governa ricorda chiaramente un classico D&D: ognuno dei personaggi sceglie una classe e migliora in essa, cercando nel frattempo di trovare un modo di collaborare insieme e campare. I nostri protagonisti sono inzialmente piuttosto sfigati e vanno avanti per un pezzo eliminando i più innocui fra i mostri, un grinding spietato.
Passa il tempo e migliorano.
La serie è realistica per i pericoli, la morte dietro ogni angolo, la gestione del denaro per comprare da mangiare e manutenzione, etc etc.
Ben animata, molto ben scritta e sceneggiata: è una produzione apparentemente comune, in realtà unica nel suo genere. Sotto l'immagine del fantasy come tanti altri, si nasconde un approccio completamente originale in animazione, particolarmente apprezzabile agli amanti del fantasy di un tempo e dei gdr.
Volendo... la serie è leggermente inquinata da certi stereotipi giapponesi legati alla caratterizzazione dei personaggi: tette grosse e timida, tette piccole e spunky, il leader inetto, il grosso ma scemo, etc etc.
Così come sono stereotipate le dinamiche tra loro, che ricordano molto gli anime scolastici più mediocri.
Tutto, però, migliora episodio dopo episodio (probabilmente seguendo lo schema dei romanzi).
Il risultato finale è notevole, nessun seguito annunciato.