Sicario: è un film sul narcotraffico attraverso il confine con il Messico, e come tutti i film contemporanei su questo tema in quel posto è caratterizzato da disperate panoramiche sulla desolazione e la povertà, colori desaturati e una certa rarefazione dei dialoghi. Sembra Traffic, visivamente, ma, per motivi probabilmente ancora legati all'idea di far west, i film sul Messico sono gli ultimi baluardi americani di un modo di fare cinema all'orientale.
...e Sicario è un gran bel film.
Sicario è anche un film che avrebbe meritato un altro tipo di introduzione, ve la propongo ora.
Cuore! Cuore! Polmoni! Fegato! Altro Polmone! Milza! Reni! Per sicurezza ancora CUORE!
Ovvero come ricordo nella mia testa la scena più incredibile di quel sottovalutato film del 2003, The Hunted.
In Sicario, torna il Benicio del Toro che non ricordavamo più. Quello incazzato come una pantegana.
,,,ed è proprio con il personaggio di Benicio del Toro che Sicario scopre l'altra sua fonte d'influenza fondamentale (un po' per tutto il cinema di questi anni): l'archetipo Angry Neeson di Taken.
La regia è di Denis Vileneuve, autore del tragicissimo Prisoners con Hugh Jackman, e tralasciando la poca originalità/visivamente espressiva fotografia, si vede l'impegno e l'attenzione, si vede qualcosa che nei film americani con registi giovani si vede poco: la regia. E' un film pieno di scene inquadrate in modo ricercato, con molti effetti sorprendenti.
Emily Blunt è un agente FBI a capo di una squadra specializzata nel salvataggio ostaggi, durante una missione scoprono un 'mattatoio' (è FBI, quindi suolo americano) di un super narcos re messicano.
Due minuti dopo si trova reclutata in una task force governativa non meglio precisata con il compito di una bella rappresaglia.
Sembra una cazzata già vista ma non è così, non completamente almeno: il personaggio della Blunt non è una giovane Clarissa, ma una professionista abituata a vedere morti e rischiare la vita; non è però per la sua bravura che viene reclutata. Il motivo del suo reclutamento viene piano piano svelato alla fine ed è tanto drammatico quanto perfettamente inquadrato nel soggetto del film.
La task force è composta, ovviamente per lo spettatore e anche per il personaggio della Blunt, da spooks della CIA impegnati in un'operazione ben aldilà dei limiti legali imposti all'Agenzia.
Molto aldilà.
Non è, però, uno di quei film con agenti della CIA corrotti e malvagi: il senso del film è che la legge pone limiti entro cui è impossibile combattere il narcotraffico, solo violando la legge si può combattere.
Il vero soggetto del film è la capacità o l'incapacità della Blunt di adattarsi/reagire alla violenza disumana perpetrata dai suoi amici della CIA, di cui lei diventa parte.
Ci sono dei tempi morti nel corso del film, alcune scene un po' sceme come quella con il tipo da The Walking Dead, ma gli ultimi 20/30 minuti sono potentissimi e splendono su Benicio del Toro.
Ah, nel film c'è anche Josh Brolin nel ruolo dell'handler.
Tento un nuovo approccio ai posto: il filnale del post racconta i SEGRETI del film.
SPOILER SPOILER - SEGRETI: Benicio del Toro è il Sicario del titolo, la sua missione è uccidere il narcoRe. Emily Blunt è reclutata per soddisfare un paio di leggi che vogliono la CIA costretta a collaborare con un'altra agenzia in caso di missioni su suolo americano (la CIA potrebbe lavorare solo all'estero). Nel finale, pistola alla testa, la Blunt è costretta a firmare una dichiarazione di conformità alla legge per tutta la missione.
Il materiale pubblicitario del film non si può dire nasconda il motivo del titolo...