Ex-Isle (Id, 2016): scorpacciata di Peter Clines in questi mesi, e la cosa peggiore è pensare a quanto ci vorrà prima di leggere il suo prossimo romanzo. Quinto libro nella serie Ex-Heroes, il primo con il nuovo contratto (se capisco correttamente), quasi una garanzia per ulteriori seguiti.
Al solito, in questa serie Clines mantiene l'andamento narrativo di alternare capitoli nel 'presente' ad altri nel passato: come nel libro precedente, anche qui il trend sembra in esaurimento. I capitoli nel passato sono solo una manciata.
Il 'now' è a un anno circa dai fatti di Purgatory: Cerberus è stato distrutto, Smith e Legion sono sconfitti fino a prova contraria, gli eroi del Mount sono in una fase positiva con un territorio più ampio e sicuro, miglioramenti e sicurezza alimentare all'orizzonte.
Il cibo è sempre un problema, ma con l'estendersi del territorio e la maggiore esperienza nell'avere a che fare con gli zombie, gli eroi del Mount hanno cominciato a colonizzare anche aree distaccate di Los Angeles. Giardini dove sviluppare piantagioni e coltivazioni.
Contemporaneamente, Zzzap non è più costantemente richiesto a protezione del Mount e può essere inviato in giro per il mondo alla ricerca di altri sopravvissuti.
Durante una delle sue esplorazioni, si imbatte in un'isola artificiale tipo Waterworld (parole sue) composta da barche/navi agganciate le une alle altre.
La storia a questo punto si divide: George, Barry e Madelyn (Corspe Girl) vanno in missione diplomatica sull'isola (l'idea di portare Madelyn è davvero cretina ma bisogna concedere a Clines un minimo di margine per poter sviluppare il personaggio); team Cerberus, Danielle e Gibs e Cesar e una semi funzionante armatura mk2, insieme a degli altri vanno al giardino per migliorare le difese e avviare la produzione di cibo.
Stealth è praticamente assente in questo romanzo, comparendo solo nell'intro e nell'epilogo.
E' un peccato, Ex-Isle è praticamente solo sequenze di ottima azione, manca spazio dedicato alla caratterizzazione dei personaggi. Clines è capace di farlo, sembra più probabile si tratti di una scelta editoriale: alla lunga finirà per danneggiare la serie.
Sull'isola, non è un gran spoiler essendo un'ovvietà, i nostri più potenti eroi si imbatteranno in una super minaccia ad hoc: Nautilus... che non è tipo Aquaman o Namor, ma un tizio che si trasforma in una creatura sottomarina mostruosa tipo Dark Blue Moon o roba del genere.
L'epilogo del romanzo suggerisce una serie di indizi su possibili trame e un ulteriore allargamento dell'ambientazione ad abbracciare aree aldilà di Los Angeles, come si conviene a tutte le storie di zombie che procedono nel tempo, la minaccia degli zombie verrà eclissata da quella dell'umanità malvagia.
Ah... dimenticavo: i capitoli 'then' sono sparpagliati nel tempo passando dall'year one del Mount a poche ore prima dell'arrivo degli eroi sull'isola.
E' un buon romanzo ma, dopo aver letto The Fold, viene da chiedersi se Clines sia troppo legato ad aspettative di target, costretto a non sviluppare troppo per evitare di perdere i lettori attratti esclusivamente dall'idea degli zombie con supereroi. Ex-Heroes necessità di romanzi più lunghi con tanta azione ma approfondimento delle psicologie: più lunghi per contenere anche i necessari rimandi per spiegare ai nuovi lettori, più lunghi per contenere anche i necessari approfondimenti per mantenere i vecchi lettori.