The Fold (Id, 2015): cerco di non dirlo mai, per dirlo solo quando è vero, ed è vero di rado. Ho faticato a costringermi a mettere giù questo libro per andare a letto, e poi comunque non sono riuscito a dormire perché ho continuato a pensarci. Finito in meno di 12 ore.
E' l'ultimo romanzo uscito di Peter Clines, tra meno di un mese uscirà il quinto capitolo della saga degli Ex-Heroes: due libri in meno di un anno non promette bene sulla qualità complessiva, ma The Fold è eccellente.
No, davvero: entusiasta a mille.
Ricordate 14? Romanzo autoconclusivo di Peter Clines, il suo debutto letterario del 2012, il libro prima di avere successo grazie a Ex-Heroes? L'ho letto due anni fa, in astinenza da Ex-Heroes, ed è finita nella mia lista dei migliori.
The Fold assomiglia molto a 14, si potrebbe quasi dire che Clines abbia riproposto grossi brandelli della stessa storia alla luce della sua più compiuta abilità narrativa ed esperienza.
Protagonista: Leland Eriksen, genio in incognito. Leland, che tutti chiamano Mike per un motivo molto simpatico che viene spiegato circa a due terzi del romanzo, è un signor genio con QI oltre 180 e una vera memoria eidetica.
Praticamente è Sherlock versione Cumberbatch. All'ennesima potenza.
Leland però non vuole che si sappia del suo genio, quindi finge di non esserlo e da anni trascorre il suo tempo come un normale insegnante di letteratura inglese a scuola.
Il suo migliore amico è il capo del DARPA e da anni vuole che Leland vada a lavorare per lui.
Succede che da qualche parte in quel di San Diego, un gruppo di scienziati con finanziamenti governativi stia perfezionando un sistema di teletrasporto. La parola chiave è: "perfezionando".
Invenzione rivoluzionaria ma c'è qualche problema con il gruppo di scienziati e rapporti abbastanza burrascosi con i finanziatori governativi: a Leland viene chiesto di andare a investigare (sintetizzo, ci sono vari motivi) e lui accetta.
The Fold comincia come uno scifi thriller memore di alcuni dei migliori Crichton. Scritto meglio.
Negli anni, la sensibilità narrativa di Clines ha raggiunto una qualità sorprendente e inaspettata: The Fold è certamente il suo migliore romanzo in assoluto.
Leland comincia a indagare e gli scienziati non sono collaborativi, è chiaro fin da subito che nascondo vari segreti, a partire da come funzioni effettivamente il teletrasporto.
...che, a questo punto vale la pena spiegarlo, non è una roba alla Star Trek ma più simile a Stargate.
Si attraversa una porta e si esce da un'altra, dovunque sia l'altra.
A questo punto faccio uno SPOILER di medio livello, uno SPOILERINO:
Clines non è esattamente subtle nel lasciare progressivamente una serie di indizi su cosa succeda veramente attraversando lo Stargate, con un minimo di confidenza ed esperienza del genere, il capitolo di prologo è sufficiente a suggerire cosa succdeda veramente attraversando lo Stargate, con i successivi indizi utili solo a confermare.
Multiverso, realtà alternative: alcune talmente simili alla nostra da variare solo per il colore di una stilografica sul tavolo, altre talmente diverse da essere aliene.
Il climax è particolarmente ben riuscito, nel momento in cui Leland scopre infine la verità (diciamo un po' dopo metà libro), la situazione inizia immediatamente a precipitare e il thriller scifi si trasforma in.... beh, a questo punto la storia diventa davvero un clone di 14.
C'è il macchinario tecnologico misterioso, le dimensioni alternative con i mostri, il gruppetto di non eroi che devono cercare di salvare il mondo.
A questo punto lo SPOILER VERO, IL SUPER SPOILER SUL SUPER COLPO DI SCENA GALATTICO.
Il colpo di scena finale è il libro, nel senso che cambia tutto il senso del libro in un modo bellissimo, imprevisto ed entusiasmante.
The Fold non è un clone maturo di 14, è il seguito.
BAM!
Sperare in un terzo libro a questo punto non impossibile, ma prematuro. The Fold e 14 insieme si trasformano in una versione più pop della Laundry di Stross e rinuncerei volentieri all'uscita annuale di Ex- Heroes per avere un'alternanza con questi.