Ushio and Tora (Ushio to Tora): raramente parlo della musica degli anime, la musica giapponese mi è piaciuta per un breve e dimenticato momento, ma qui voglio cominciare proprio dall'opening theme rock realizzato da Kinniku Shōjo Tai, perché il nuovo adattamento animato di Ushio e Tora è non solo il migliore cartone dell'anno, non solo un'adattamento ancora più fedele di quelli recenti di JoJo, ma è, sopra ogni altra cosa, un perfetto adattamento di uno dei miei manga preferiti, amatissimo.... e di conseguenza uno dei miei cartoni preferiti già adesso che non è ancora finito.
La produzione della nuova Ushio e Tora si sviluppa su 39 episodi divisi in due stagioni di 26 e 13: questa prima stagione raggiunge la parte di storia con l'introduzione e la battaglia contro l'Istituto HAMMR (circa metà del vol 25).
Questo adattamento è fedele nella storia, nei dialoghi, nelle scene al punto di avere fotogrammi perfettamente sovrapponibili a pagine del manga. Ci sono, per forza di cose, dei tagli: mancano alcuni personaggi, alcune storie sono saltate e per ovviare alcuni passaggi della trama sono uniti tra loro in modo differente rispetto al manga, senza però mai stravolgerne lo spirito o l'intento.
L'eccezionale animazione con un design gritty perfettamente in linea con l'originale arte di Fujita, è opera dello studio Mappa (assistiti da un mai sentito VOLN), e si vede immediatamente la mano degli stessi artisti capaci di animare Hajime no Ippo. Mappa è anche autore di Terror in Resonance, Rage of Bahamut, e le animazioni di Garo: tutti progetti diversissimi tra loro, accomunati da un livello tecnico fuori dall'ordinario, enormemente sopra la media nipponica. La regia è di Satoshi Nishimura, lunga carriera e l'adattamento di Trigun nel suo cv.
La storia di Ushio e Tora è di quelle indimenticabili degli anni d'oro del manga, e del manga in Italia quando arrivavano solo 'capolavori' (o comunque rappresentativi di uno stile di fare fumetti mai visto prima): Ushio è un 13/14enne che va a scuola e non ha grossi problemi, nello scantinato di casa trova la Lanca della Bestia, attaccata alla lanca c'è un mostro mostruoso e feroce che verrà chiamato Tora.
Drammi epici, protagonisti che piangono virilissimi, combattimenti eccezionali, violenza fisica e psicologica, caratterizzazioni profondissime, design memorabile, hot blood che scorre a manetta.
Ushio e Tora, come Ken il Guerriero, è il simbolo di un modo di fare fumetto in Giappone che conquistò letteralmente il mondo con la sua eccezionalità. Un modo di fare oggi largamente dimenticato, e per questo stesso motivo indimenticabile e costantemente capace di ricordare e riproporsi con immutata grandezza.
Vedere Ushio e Tora animati così perfettamente è una gioia rarissima che mi fa immediatamente pensare a quanto soffrirò a vedere gli adattamenti della Torre Nera quando The Man in Black scappera across the desert e un black gunslinger lo followerà.
Sì, perché Ushio e Tora per me è là in alto (o là molto dentro) con la Torre Nera, con Shannara e la Yamato, con l'Uomo Ragno di Stern, la Storia Fantastica e quei ricordi che letteralmente mi hanno formato il carattere durante l'adolescenza.
Quindi, quando dico che Ushio e Tora animato da Mappa nel 2015 e parte del 2016, entra di diritto nel circolo dei migliori cartoni di sempre, forse sarò di parte ma di certo non esagero.