Killing Pretty (Id, 2015): settimo nella serie di Sandman Slim, comincia a diventare un numero importante e se ne sente il peso. Killing Pretty parte come il peggiore della serie, finisce come uno dei migliori... meglio: il finale è uno dei migliori della serie, il libro rimane per larga parte deludente.
Il volume precedente aveva chiuso definitivamente la macrostoria dello scontro tra Stark e la sua arcinemesi, risolto la questione dei troppi 'aspetti di Dio' e di Lucifero: in questo settimo, Kadrey prova a stabilire un nuovo status quo per il protagonista. Nuova fidanzata, nuovo lavoro da detective privato, nuovi nemici.
Qualcuno ha ucciso Death, toccherà a Sandman Slim indagare e riportare l'ordine cosmico.
Questo nuovo status quo è tutto fuorché avvincente: il nuovo Stark più umano meno mostro sembra il Superman depotenziato che bazzica i fumetti DC in questi mesi, è un gimmick e non il suo stato naturale, è un lamentoso e melodrammatico individuo senza particolari qualià. Kadrey non è certo uno sciocco e... beh, dirò solo che il finale porterà parecchie novità che andranno a ri-necessitare una definizione di status quo nel prossimo libro.
Non so quanto possa andare avanti così ma è indubbio che il prossimo The Perdition Score proverà a rilanciare Sandman Slim riposizionandolo ancora una volta nel suo universo complesso.
Stark deve tornare a essere un figo quantomeno sicuro delle proprie priorità, e Kadrey deve rendersi conto di non essere Goethe e tornare a occuparsi di violenza.