Ant-Man: sono finalmente in pari, per la prima volta in più di un anno c'è un momento di pausa nel pressante e serrato programma cinematografico Marvel. Ultimo film della 'Fase 2'... iniziata, per la cronaca, con Iron Man 3 (Thor 2, Cap 2, Guardians, Ultron).
Proporre il personaggio originale di Hank Pym in veste di protagonista sarebbe stato troppo complicato, scegliere una delle sue identità e semplificarlo sarebbe stato deleterio per il pubblico dei fumetti, e sarebbe stato fuorviante per il pubblico cinematografico inserire un personaggio analogo a Tony Stark (scienziato pazzo, il terzo insieme a Banner). La scelta è quindi caduta su Scott Lang, il secondo Ant-Man, personaggio dalla non troppo ricca ma lunga storia cartacea (ci sarebbe anche un terzo Ant-Man ma non importa).
Avrebbe dovuto essere diretto da Edgar Wright, in un più marcato tentativo di bissare lo stile di Guardians of the Galaxy, ma di suo è rimasta solo una parziale sceneggiatura: il film è finito nelle mani di Peyton Reed, regista fallito che anni e anni fa diresse Jim Carrey nello scarso Yes Man.
A fare impressione qui è la possanza produttiva Disney, non parlo di soldi, e il modo in cui i suoi film, indipendentemente dal regista/sceneggiatore, riescano a mantenere un tono e uno stile sostianzialmente uniforme e continuo. L'impianto produttivo, la supervisione diciamo, è diventata così preponderante che i film Disney-Marvel possono davvero essere affidati a un chiunque e il risultato sarebbe comunque a modo e secondo gli standard imposti alla meta-produzione.
Disney-Marvel stanno applicando al cinema ciò che la televisione ha reso evidente da sempre: in una serie televisiva gli episodi sono (quasi) sempre omogenei stilisticamente e narrativamente, pur avendo quasi sempre registi diversi. Qui è uguale.
Stanca? Non ancora. Stancherà? Probabilmente.
Paul Rudd interpreta Scott Lang, una versione di Scott Lang che fa inutilmente parkour; Michael Douglas è un attempato ma brillante Hank Pym, Evangeline Lilly è la figlia di Pym (personaggio non inventato ma preso da un universo parallelo Marvel) e futura Wasp, Corey Stoll è l'antagonista e interpreta una versione fortemente modificata di Darren Cross/Yellowjacket.
Ant-Man funziona come i Guardians in versione terrestre: ragtag gruppo di improbabili eroi, un furto, molta comicità e combattimenti over the top. La comicità qui, diversamente da Guardians, risulta frequentemente forzata e riempitiva.
Gli effetti speciali, viceversa, pur non essendo eccezionali da un punto di vista tecnico, sono molto ben fatti e vivaci, con trovate sorprendenti e un'inaspettatamente riuscita resa dei cambi prospettici dovuti al rimpicciolimento. A livello di azione si può solo lodare.
Il finale è scarso ma in linea con tutti i film Marvel dove di finale non si può mai davvero parlare.
La Fase 3 inizierà con Captain America (3) Civil War, che si preannuncia già come un Avengers 2 1/2 neppure troppo light, e vedrà l'immediato ritorno di Ant-Man.