Beyond the Boundary I'll Be Here - Mirai-hen (Gekijō-ban Kyōkai no Kanata -I'll Be Here- Mirai-hen): ovvero il secondo film cinematografico dedicato all'adattamento animato dell'omonima serie di light novel. Il primo l'abbiamo visto brevemente, essendo una compilation della serie, mentre questo secondo è un full sequel che riprende e prosegue la storia da immediatamente dopo il finale della serie.
Si ricordi che Kyoukai no Kanata, insieme ad Haikyuu!, è una delle mie serie d'animazione preferite da qui al 2007 (Busou Renkin)... non ho avuto voglia di guardare più in là.... vabbeh, mettiamoci anche Fullmetal Alchemist Brotherhood.
E' un super cartone e il mio desiderio di leggere le light novel continua a essere frustrato (la fan traslation è ferma da anni).
...mi sono perso.
Cast e staff rimangono gli stessi gloriosi della serie.
SPOILER SPOILER
Avevamo lasciato i nostri eroi con Izumi scomparsa, Mirai e Akihito riuniti sul tetto della scuola: Mirai ha perso la memoria e tutti gli altri vogliono fare in modo che continui così nella speranza di darle una vita felice libera dalla maledizione del suo sangue. Ovviamente Akihito soffre come una merda.
Mirai non è però completamente all'oscuro: non ricorda il proprio passato ma sa che gli amici la conoscevano e sa che le nascondono qualcosa, anche perché pur essendo senza memorie sa di provare dei sentimenti per Akihito... nonostante lui la eviti e faccia lo stronzo.
Parallelamente a questo dramma romantico, un misterioso figuro incappucciato attacca (e uccide) vari Spirit Warrior in giro per la città.
Il resto lo lascio a voi: il finale è ben fatto, avrei giusto preferito un po' più di azione ma non mi dispiace che si sia prediletto l'aspetto romantico-sentimentale e che il tutto si riduca a una serie di appassionati dialoghi.
Mirai-hen soffre della sindrome di a Beautiful Dreamer: sogni e ricordi confusi per espressività psicologica, molto ben realizzato e sceneggiato ma comprensibilmente incomprensibile per lo spettatore occasionale. Il tutto viziato, volendo fare la punta, da una serie di passaggi incomprensibili anche per lo spettatore non lettore dei romanzi: ci sono evidenti riferimenti a cose non espresse nella serie, qui solo vagamente accennate senza reale spiegazione (la madre di Akihito, tanto per dire la più evidente).
E' un bel film, avrebbe potuto essere migliore se spezzato in due parti per raddoppiarne la lunghezza: avrebbe potuto essere ancora meglio con del sesso. Kyoukai no Kanata non lesina sul sentimento espresso in modo diretto, e Mirai-hen continua su questa buona strada, ma inevitabilmente funziona anche come un ri-racconto della stessa storia d'amore riportandola indietro e poi di nuovo alla fine, che poi è solo l'inizio.