The Age of Scorpio (Id, 2013): primo libro della nuova serie, il secondo uscito da poco, by Gavin Smith. Numero complessivo dei libri componenti la serie, sconosciuto.
Gavin Smith è l'autore del bel Veteran e del suo seguito War in Heaven che devo ancora leggere.
La trama proposta per il seguito di Age of Scorpio mi ha incuriosito al punto da andare a leggerne l'inizio.
Ah, è uno di quei libri che ho iniziato e finito con il numero minore possibile di pause.
E' un librone: il paperback supera le 500 pagine (è il primo libro che leggo sul mio nuovo fiammante kindle, ne parlerò) e l'atteggiamento linguistico dell'autore tende decisamente al tecnolingo involuto senza riferimenti o spiegazioni, molto evocativi e suggestivi, a volte inutili a volte inseriti in quello che sembrerebbe un sistema organizzato.
E' il primo in una serie, molto rimane nebuloso/segreto.
Smith mette insieme un romanzo composto da 3 storie parallele solo vagamente connesse da riferimenti incrociati, nelle quali si posso trovare tanto chiarissime influenze dallo Stross di Accelerando e da Rucker, quanto dal migliore degli Zelazny mitici.
Ogni storia ha il suo protagonista e il suo/suoi comprimari fissi: le storie sono raccontate quasi integralmente dal loro punto di vista con qualche breve intermezzo affidato ad altri personaggi secondari impegnati in scene cool ma narrativamente lontane dai protagonisti.
Le tre storie sono inserite in una continuity gravitata intorno a un evento ancora ignoto conosciuto come 'The Loss': la prima storia è tanto tempo prima di The Loss, la terza storia è tanto tempo dopo The Loss, la seconda storia è identificata con un 'Now' che, presumibilmente, si svolge in contemporanea a The Loss.
La storia nel passato vede per protagonista Britha, sciamana di una tribù vichinga. La sua terra viene attaccata da demoniaci invasori provenienti dal mare, tutte le tribù vengono progressivamente distrutte. Britha sopravvive grazie a una 'donazione di sangue' fattale dalla sua amante magica, una creatura del mare. Britha sopravvive e incontra un guerriero e uno stregone posseduto da un demone in missione per impedire il piano degli invasori, Britha si unisce a loro.
Questa parte del libro è largamente raccontata come un classico epic fantasy cupo e violento, il merito notevole di Smith in questa sezione è quella di presentare magia e mostri come in un fantasy, allo stesso tempo rendendo il lettore perfettamente consapevole (grazie alle altre due storie) che di fantasy ci sia zero e tutta la magia sia in realtà tecnologia.
In questo senso diventano molto intelligenti e squisitamente piazzati nel corso della storia alcuni cambi di prospettiva narrante con conseguente adattamento del linguaggio in base alle conoscenze del personaggio protagonista. Quella che è una 'ghost blade' per Britha, diventa una 'rapidly oscillating thermal blade' per un altro.
La seconda storia vede per protagonista Malcom du Bois, super spia-guerriero eterno al soldo di una delle grandi forze nascoste dietro il plot generale della serie: Malcom deve trovare una ragazza, la sorella della ragazza verrà invischiata.
Nella prima storia si combatte con spade e lance e archi, in questa seconda storia si usano armi da fuoco e tecnologia cyberpunk, nella terza storia si usano iper-armi straordinarie che coinvoltono pianeti e buchi neri e distruggono la fisica.
Questo perché la terza storia si svolge in un futurissimi lontanissimo e vede per protagonista Scab e il suo socio Vic, i migliori bounty killers dello spazio in un intrigo/possibile guerra tra super potenze galattiche.
Gavin Smith scrive in modo un po' piaccione usando un linguaggio pseudo scientifico che solletica il nerd fantascientifico (offendendo probabilmente il nerd hard sf), sembra intelligente e fa sentire intelligente chi lo legge perché ricorda altre cose già lette/viste; allo stesso tempo scrive un libro dove c'è veramente tutto: il fantasy, l'urban fantasy e la fantascienza più futurista. E' un autore intelligente che non spreca o schifa i trend contemporanei delle più amate serie televisive... ovvero: ogni personaggio per quanto importante possa sembrare potrebbe morire da una pagina all'altra senza preavviso.
E' un libro davvero furbo ed è pure scritto bene con scene di combattimento pazzesche, personaggi ben caratterizzati e nessuna timidezza a presentare persino scene imprevedibilmente comiche.
Il suo unico difetto è quello di finire, soprattutto perché non finisce: non è una di quelle serie con volumi autoconclusivi, qui non si conclude una fava (o quasi).
Via veloci a cominciare il secondo.