The Witcher 3 - Wild Hunt: ho preordinato The Witcher 3 il 6 di Giugno del 2014, edizione super speciale con la statua.... statua che, per altro, è gigantesca (così gigantesca da non trovare spazio insieme a robe analoghe, l'ho dovuta mettere in una posizione speciale). Il gioco mi è arrivato il 21 di Maggio 2015, oggi è il 17 di Giugno 2015.
Gli sviluppatori dichiaravano 100 ore circa per completare tutto, non so quante ore mi siano servite per finire the Witcher 3: ci ho giocato tutti i giorni per 28 giorni, non ho aperto un libro, non ho giocato ad altri giochi, ho a malapena guardato qualche film (costretto dalla Convivente) e qualche partita di baseball. E non ho finito tutto.
The Witcher 2 era il mio gioco di ruolo preferito di ogni tempo, The Witcher 3 lo surclassa assolutamente.
Altari eterni di marmo e fuoco per gli amici di CD Projekt RED.
Non parlerò, lo cito perché possiate cercare e farvene un'idea, il discorso del downgrade grafico: sia downgrade o ottimizzazione, l'unica mia posizione è che non sia presunto ma reale; come forse ricorderete, i due altri Witcher li ho per pc, questo l'ho preso per la PS4: l'avrei preso per pc, per la grafica migliore, ma i setting per realizzare questa grafica migliore mi avrebbero costretto a un nuovo pc, non sarebbe bastato sostituire qualche pezzo.
Graficamente quindi, su PS4, The Witcher è al pari dei migliori giochi usciti per le console di questa generazione.
A livello di design è il migliore.
Witcher Geralt of Rivia alla fine di questo videogioco conclude la propria storia... a parte le espansioni in arrivo ma... si ambienteranno prima? Dopo?
Ciri e Yennefer pure.
Ora, questo è interessante: Ciri e Yennefer sono personaggi famigliari se avete anche letto i libri, altrimenti compaiono (circa) per la prima volta nei ruoli della non-figlia non-moglie di Geralt.
Badass Geralt of Rivia, Assassino di Re, Monster Slayer, Killer for Hire e disprezzato/temuto mutante passa tutto il suo ultimo videogioco a bisticciare con la sua eterna on/off amata e fare il padre-guerriero a volte cool a volte no della difficile figlia del destino.
E funziona ed è fantastico, e nessuno ha mai fatto qualcosa del genere con successo.
Sì, perché si può parlare di grafico fino al vomito ma è la sceneggiatura di Witcher 3 a renderlo straordinario.
I dialoghi, la caratterizzazione dei personaggi, la storia applicata allo svoltimento delle quest, le quest stesse: è tutto a un tale livello da....
I puntini di sospensione saranno molti ma l'emozione è ancora forte e il ricordo già imperituro... ma facciamo un attimo i conti spicci: the Witcher 3 nella sua versione senza roba attaccata costa quanto un normale gioco tripla A. Costa quanto tutti gli altri giochi della stessa categoria nella mia e vostra libreria dei giochi: mette le cose molto in prospettiva.
Guardo la scatola di The Witcher, guardo i titoli dello stesso prezzo che ho giocato da quando ho la PS4 (al diavolo il passato) e non mi tornano i conti: perché gl altri giochi costano uguale? Dovrebbero costare la metà.
Lo so, è un discorso opinabile pieno di falle ma è anche vero.
Comunque: Vesemir e Geralt sono sulle tracce di Yennefer quando scoprono che Ciri è tornata.
Trovano Yennefer, il resto del gioco sarà dedicato a trovare Ciri e sconfiggere finalmente la Wild Hunt.
Se ripenso al blocco delle quest finali mi sale di nuovo l'entusiasmo.
Nel corso del gioco, chi più chi meno, tornano tutti i personaggi (sulla base di alcune scelte, potrebbero tornare anche personaggi morti nei giochi precedenti).
Questo mi fa venire in mente che, rispetto a The Witcher 2, Wild Hunt punta molto meno sulle scelte morali: ci sono e hanno impatto sulla storia ma è sparito l'approccio alla Mass Effect e non ci sono più binari narrativi esclusivi su cui passare in base alle scelte effettuate; la morale di Witcher 3 darà più che altro materiale per la selezione del finale.
Ci sono vari finali, gli sviluppatori dichiaravano una quarantina, ma in realtà sono 3 finali principali con alcune varianti molto secondarie.
Le scelte morali sono molto meno brusche e immediate qui, c'è molta più storia: c'è un passo indietro a livello di meccaniche di gioco, si recupera un gusto più puro per il racconto della storia.
C'è meno visual novel, molta più arte.
Vediamo qualche diffettuccio: la solita vagonata di glitch, qualche bug-non bug tipo quello dell'esperienza mancata (chiaramente non un bug ma una scelta di sviluppo, poi camuffata da bug); la telecamera ti perde abbastanza spesso specialmente nei dungeon; gli incontri di pugilato sono pallosissimi; il combattimento contro molti avversari a volte vede Geralt girarsi senza motivo... cose del genere. Niente che rovini il gioco, neppure all'inizio.
Il migliore tra tutti gli sforzi mai prodotti da CD Projekt in questo senso, molto meglio di quanto fossero i due Witcher precedenti.
Parliamo del Gwent: ho odiato tutti i giochi di carte dei 2 precedenti Witcher, ero pronto a odiare anche il Gwent. Il Gwent è bello e funziona, ed è divertente e spero mi risolvano il bug che mi impedisce di avere tutte le carte (così avrei anche il platino), ed è divertente di nuovo e ti viene voglia di sospendere la storia per fare un'altra partita. Salvo che a un certo punto hai il mazzo con tutte le carte più forti e non c'è verso di perdere.
Inevitabile dato il numero finito delle carte ma un peccato, e sarebbe bello poter giocare a Gwent senza dover avviare la storia.
E' un giochino tipo magic, molto diverso ma analogo.
Vorrei tornare su Geralt, perché tanto è inutile parlare del combattimento, funziona perfettamente (circa), o delle centinaia di punti d'interesse sparsi per l'immensa mappa (alcuni per forza ripetitivi), o dell'intelligenza non proprio intelligente degli avversari. Sono tutte cose secondarie: il gameplay di The Witcher non è perfetto, funziona perfettamente, è la storia che conta.
Quando Ciri dice a Geralt che le piace vederlo sorredere, e poi ti senti in dovere in quanto Geralt e padre, di essere diverso per tua figlia da quel momento in poi e allora con lei ti comporti in modo completamente diverso che con tutti gli altri.
Ecco, quel momento per me è stato il massimo di immedesimazione, il massimo del gioco di ruolo che abbia mai raggiunto in un videogioco di ruolo.
E' stato lo stesso di quando ho deciso che volevo farmi Yennefer e non Triss, decisione che mi ha visto riflettere per ore, e quindi decidere di conseguenza di non andare mai a puttane per tutto il gioco. Per essere fedele, no?
Ci sono giochi di ruolo più aperti e con più attività possibili, tipo Skyrim, e la libertà di fare circa tutto ciò che si vuole con il proprio alter ego; in The Witcher non c'è un alter ego, si interpreta Geralt con la possibilità di influenzare le sfumature del suo carattere.
E Geralt è un eroe da Olimpo degli Eroi.
Prossimi passi? Ci sono ancora in uscita una decina di dlc gratuiti con missioni varie, c'è il season pass per i dlc a pagamento.
A un certo punto nel corso dell'anno, CD Projekt RED dirà addio a The Witcher per dedicarsi a tempo pieno al nuovo progetto fantascientifico cyberpunk.
Letteratura videoludica della più alta qualità, il miglior videogioco di ruolo mai realizzato.