Taken 3: sul valore seminale del primo Taken e il suo impatto sulla cinematografia d'azione 'matura' non-Expendables abbiamo già detto. Besson è un grande produttore capace di trovare e ritrovare attori, stabilire trend e imporre stili.... poi sui seguiti si lascia andare al guadagno più peloso.
Il secondo Takeb fu orrendo, questo terzo è realizato dagli stessi è fa merda uguale: comincia meglio, finisce peggio.
Capisci che un film di questo genere fa irrimediabilmente merda, specialmente con Liam Neeson, quando a un attore come Liam Neeson viene messa in bocca una forzatissima catch phrase.
'Good luck'. Non ce n'era bisogno, la catch phrase alla Schwarzenegger non è più di questo mondo.
Specialmente non funziona se il film si vuole presentare altamente drammatico e feroce.
La sceneggiatura è imbarazzante: Forest Whitaker è un abile e geniale poliziotto che deve dare la caccia al super soldato Liam Neeson, incastrato per l'omicidio della moglie (finalmente sono riusciti ad ammazzarla). Liam Neeson è, ovviamente, innocente.
Nel corso del film ucciderà decine di persone, comprese innocenti vittime collaterali, e causerà milioni di dollari di danni a proprietà private e pubbliche. Alla fine, ovviamente, avrà la sua vendetta e vincerà. Il poliziotto ignorerà tutti i crimini effettivamente compiuti da Neeson, tanto gli dava la caccia solo per l'omicidio, e con gli occhi briluccicanti di ammirazione lo guarderà allontanarsi verso il tramonto. Il colpo di scena su chi sia il cattivo questa volta? Colpo di scena? Nessun colpo di scena, è ovvio dal primo minuto.
Una vaccata orrenda e non ci sono scene d'azioni degne di questo nome.