Bloodborne: sfortunatamente il gioco non mi dice quanto tempo abbia passato... giocandolo. E' uscito il 25 marzo, ora che scrivo è il 10 aprile: l'ho comprato il primo giorno.
Chiaro che non ho fatto solo Bloodborne, ho anche MLB e ho sempre COD, e ho anche un lavoro e una famiglia. Comunque ci gioco da più di 2 settimane.
La politica del blog è quella di non parlare di giochi senza averli finiti: ho visto il primo finale di Bloodborne, quello facile, e sto cercando di ottenere il secondo, ma i miei primi tentativi sono falliti.
E' un gioco che non ti lascia continuare dopo la fine, c'è il classico punto di non ritorno (aggirabile con un save su chiavetta) e ci sono 3 finali diversi: soprattutto c'è un mondo di roba da fare e... non so se finirò mai Bloodborne.
E' certamente molto bello, certamente e finalmente il gioco più significativo di questa generazione di console: rigoglioso di idee, notevolmente programmato, artisticamente eccellente, gameplay instancabile. E' anche troppo pieno di cose da fare e fa leva su un tipo di giocatori che non sono io.
Come certo saprete, Bloodborne è l'ultimo nato dalla mente di Hidetaka Miyazaki, il padre della non serie Soul. Giochi celebrati e famigerati per la difficoltà.
Io giocai al primo nella sua versione pc, ne scrissi anche sul blog, senza apprezzamento (bisogna però ricordare come l'edizione pc fosse massacrata dai bug).
A Bloodborne sono 16 giorni che gioco, e ci giocherò ancora cercando di battere altri boss opzionali, e non ho ancora neppure cominciato a guardare i dungeon randomizzati che dovrebbero estenderne la longevità all'infinito. Mi sono sbattuto a morte e non ho manco il 50% dei trofei.
Ne ho alcuni ultra rari, me ne mancano più del doppio.
Farming e grinding a manetta per riuscire a ottenerli, e il trucchetto del salvataggio su chiavetta per non essere costretto a ripetere il gioco.
Continuare a giocare è un conto, rigiocare da capo è un altro: rigiocare da capo non è la mia cosa e il new game + non mi interessa né mai ha interessato.
Per la cronaca: l'ultimo gioco che mi sia capitato di finire più di una volta in tempi 'recenti' fu il primo Mass Effect.
Si dice che Bloodborne sia il più facile della sua non-serie, resta un gioco arduo con alcune scelte decisamente punitive. Nessun area resta impossibile per sempre, basta dedicarsi ad aumentare il livello del protagonista. L'ultima volta che ci ho fatto caso ero a 85.
E' una strana bestia, non posso dire che mi piaccia da impazzire eppure non riesco a smettere di giocarci: le boss battle non saranno entusiasmanti, un po' ripetitive, ma sono letteralmente avvincenti e stuzzicano a essere affrontate a oltranza fino alla vittoria finale. L'eplorazione dell'area di gioco, oltre a essere molto gradevole agli occhi e carica di atmosfera, è costantemente impreziosita da scelte di level design di rara intelligenza: ci sono davvero segreti a ogni angolo, segreti in cui ci si imbatte per caso e che potranno a distanza di mesi rivelare ancora sorprese.
La storia... non c'è veramente una storia: un ammasso di scenette urban fantasy con gavettoni di gore e horror, dialoghi incomprensibili e lore organizzato alla cazzo non sono una vera storia; qualche npc interattivo sparpagliato su una mappa enorme, sidequest appena accennate e tentativi di background non sono una vera storia.
C'è un soggetto e c'è abbastanza da dare un senso alle azioni del personaggio, regalare anche qualche momento di intensità, ma niente di più.
In Bloodborne siamo un cacciatore di mostri in una notte 'eterna' pullulante di mostri, un reame di dormiveglia e sogno senza confini precisi dove la morte è svegliarsi. Bisogna uccidere i mostri: alcuni sono necessari a proseguire, altri (molti) sono opzionali per qualche gadget e oggetto in più.
Ecco, qui tocchiamo uno dei punti di assoluta grandezza di Bloodborne.
Il design delle armi, ma addirittura non solo delle armi, di tutti gli oggetti dai più umili consumabili a quelli story related, è straordinariamente efficace ed espressiva.
Non ci sono scudi in Bloodborne: il personaggio impugna un'arma da fuoco nella sinistra, una da taglio nella destra; la maggior parte delle armi da taglio (tutte) sono trasformabili in due modalità, non necessariamente corta e veloce vs lunga e lenta, ma generalmente sì: la vera differenza però consiste nell'avere una seconda modalità sempre a due mani. L'arma trasformata elimina l'arma da fuoco. L'arma da fuoco non è usata per danneggiare l'avversario, è un modo per interrompere attacchi e creare stun; trasformare l'arma da taglio offre vantaggi a discapito della possibilità di usare l'arma da fuoco.
Non ci sono scelte corrette, ci sono strategie diverse a seconda del proprio gusto: nessun arma è particolarmente più vincente di altre (io mi sono concentrato sulla holy blade), vale seriamente la pena provarle tutte (sono moltissime) e trovare quella maggiormente di proprio gusto.
Le boss battle, come dicevo, sono spettacolari perché il design dei mostri è super super... lo ripeto solo un'ultima volta, il design di Bloodborne, dal level al character, è superiore.
Le boss battle sono bellissime, difficili e avvincenti, ma alla fine tutte piuttosto simili: ci sono quelle contro nemici giganteschi, stare vicino alle spalle e attaccare, quelle contro nemici piccoli e veloci, schivare un sacco e contrattaccare, quelle contro più nemici alla volta, divide et impera... o più realisticamente scappa di qua e di là e spera di riuscire a colpire qualcuno senza il lock attivo.
Multiplayer: cooperativo e competitivo. E' solo accennato e avrebbe potuto essere più sviluppato e approfondito: il personaggio suona una campana, se da qualche parte nelle vicinanze spaziotemporali un altro giocatore è disponibile, zac, suona un'altra campana e un ospite può essere chiamato ad aiutare. Quando suona la campana, un'altra campana suona automaticamente e un altro giocatore con intenzioni completamente diverse potrebbe apparire invece per ucciderci.
In 16 giorni ho richiesto assistenza diverse volte ma solo in pochissime occasioni qualcuno è effettivamente arrivato ad aiutarmi, non è qualcosa su cui si possa contare: quando funziona, giocare in due rende qualsiasi boss fight enormemente più facile, funziona quasi mai quindi bisogna comunque imparare a vincere per contro proprio. Nella parte finale del gioco, gli invasori potrebbero potenzialmente abbondare: sono stato invaso 3 volte in una giornata sola, ieri, e ho visto in due occasioni. Capitando così poco è divertente, se capitasse di più sarebbe una gran rottura di cazzo. E' comunque possibile uccidere un particolare nemico e bloccare le invasioni... ammesso di  trovarla 'sta stronza con la campanella.
Morale della favola: se avete una ps4, dovete avere anche Bloodborne; se non avete una ps4, Bloodborne è un buon motivo per comprarla.
Morale della favola personale: finirò mai Bloodborne? I tre finali conto di vederli, riuscire a prendere tutti i trofei è un altro paio di maniche: temo possa richiedere un livello di commitment troppo elevato.