Interstellar: come molti dei suoi film, anche l'ultimo di Nolan sembra una bella stampa a bassa risoluzione. Perfetta da lontano, grossa e sgranata da vicino.
Sulla scienza di Interstellar c'è scritto con competenza in vari luoghi internet, io parlo di sceneggiatura.
E' uscito da un po' ma cercherò di evitare spoiler: qualche anno nel futuro, non si vede ma il mondo è probabilmente in larga parte desertificato a causa di una qualche guerra (ci sono tempeste di sabbia da deserto, c'è una battuta sul rifiutarsi di sganciare bombe nucleari su qualcuno, probabilmente i russi stando a un'altra battuta non direttamente collegata). C'è bisogno di contadini per sfamare la popolazione globale: programmi spaziali, programmi militari, qualsiasi cosa che non sia agronomia viene chiusa o scoraggiata.
Matthew McConaughey deve essere immortalato: l'un tempo bellissimo attore-modello texano da commedia romantica stupida, oggi volontariamente imbruttito attore drammatico d'eccellenza, continua a a fare faville in questa sua seconda vita professionale.
Ex-pilota NASA, oggi anche lui costretto a coltivare, continua a guardare alle stelle.
Fino all'anomalia gravitazionale che mette effettivamente in moto gli eventi del film, Interstellar è grandioso: una sceneggiatura aggressiva senza spiegazioni con battutine ficcate qua e là per stimolare lo spettatore a costruirsi una propria narrativa degli eventi che hanno portato all'inizio della nostra storia. L'esatto contrario della sceneggiatura super didascalica di Inception, per dire.
Si arriva all'anomalia gravitazionale, al 'fantasma' che guida il nostro eroe a scoprire l'ultimo avamposto della scienza su suolo americano: da qui in poi la sceneggiatura si trasforma nella brutta copia di quella di Inception. Al posto dei vari livelli del sogno, ci sono vari livelli del tempo.
Matthew parte per lo spazio alla ricerca di un nuovo pianeta, scatta il gimmick del film: niente invasione dei sogni, ma relativismo temporale a manetta.
Ripeto, sulla scienza non posso commentare: le mie uniche nozioni scientifiche nel campo provengono dalla fantascienza; più veloce vai, più lento trascorre il tuo tempo rispetto a quello di qualcuno che va più lento. Il senso dovrebbe essere questo. In più c'è il crysleep, che aiuta.
Matthew parte e abbandona i figli per trovare ai figli un mondo migliore, i figli non sono contenti: succede un primo incidente spaziale e Matthew si trova una ventina d'anni 'nel futuro' rispetto ai suoi figli, quando per lui sono passati solo dei mesi.
A questo punto la sceneggiatura si sposta avanti e indietro tra la linea temporale dell'astronave e quella dei figli adulti rimasti sulla Terra: gli spostamenti troppo precisi tradiscono immediatamente quello che sarà il colpo di scena del film, o comunque il fatto che, a decine d'anni di distanza e migliaia di anni solari di distanza, le due linee si influenzano.
Uno degli aspetti più sgradevoli del film, è la sequenza degli errori: agli astronauti si presentano una serie di scelte dovute a un rapporto risk/reward tra carburante e tempo perso per fare qualcosa, sistematicamente prendono le scelte sbagliate fino all'inevitabile banalità suprema.
La sceneggiatura di Nolan, specialmente nel suo ultimo atto si puntella su 3 elementi banalissimi, direi astronomicamente banali (astronomicamente come in distanza astronomiche, come in immensamente banali)... sono così banali che mi rifiuto di considerarli spoiler... comunque
SPOILER SPOILER SPOILER
Numero 1) Se in un film di viaggio nello spazio compare un buco nero, inevitabilmente il protagonista finirà nel buco nero: è vero. In Interstellar i personaggi cominciano a parlare del buco nero: evitiamo il buco nero, usiamo il buco nero per il solito slingshot, cadiamo nel buco nero.
Numero 2) Matt Damon è cattivo. Per tutto il film tutti dicono Matt Damon è il migliore, senza di lui non saremmo qui, non c'è persona migliore di Matt Damon. Trovano Matt Damon, apre gli occhi, è immediatamente chiara la sua cattiveria.
Numero 3) Il finale di Interstellar è banale, tutta la menata del paradosso temporale è già vista. Farò un unico esempio, Animal Man di Grant Morrison pubblicato tra il 1988 e il 1990. Il finale di Interstellar è esattamente copiato dal finale della run di Morrison su Animal Man.
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Non è un brutto film, come molti film di Nolan è pretenziosamente intelligente ma in realtà stupidissimo: avrei preferito un film stupido ma onesto che questa pippa.