Exodus - Gods and Kings: ho controllato attentamente la filmografia di Ridley Scott, posso dire con certezza che questo sia, anche nel panorama desolante dei suoi ultimi 10 anni di carriera, il film peggiore in assoluto.
Non so da dove cominciare... un aneddoto di vita privata mi sembra giusto.
Dall'asilo al liceo ho sempre frequentato scuole religiose: suore, preti, 'preti laici' adoratori di santi minori (o aspetti minori di santi maggiori)... non ricordo più quale sia il termine corretto, 'prete laico' mi piace.
Risultato? Sono ateo e sprezzante verso ogni devozione religiosa.
Durante il liceo, uno dei miei professori fu un prete barnabita (erano tutti barnabiti) rinomato (credo) studioso della Sindone e 'altri miracoli'.
Durante una delle sue lezioni di religione, spiegò l'approccio religioso-scientifico ai miracoli... non alle guarigioni misteriose dovute a intercessioni papali a distanza, i miracoli quelli grossi dal vecchio e nuovo testamento. Pensandoci adesso, devo aver frainteso il senso generale del suo discorso, mi è rimasto quanto segue: i miracoli non sono come quelli dei 10 Comandamenti, dei Kolossal, sono invece eventi d'aspetto naturale che accadono per volontà divina in momenti specifici.
...non c'è un Mosè/Gandalf con bastone magico e le acque che si separano formando due muri titanici, c'è un improvviso ritirarsi della marea, spettacolare ma non impossibile, capitato con un tempismo così perfetto da essere... MIRACOLOSO.
Ecco.
L'approccio di Scott alla storia di Mosè e circa questo... solo completamente irrispettoso.
Sarà forse anche stata una mossa pubblicitaria, ma il risultato finale conta: Mosè è uno psicopatico con un disturbo della personalità, soggetto ad allucinazioni durante le quali parla con Dio; i miracoli non sono drammaticamente cinematografici, ma seguono percorsi causali e circa naturali.
Sintetizzando, l'aderenza biblica di Exodus è persino inferiore a quella di Noah; all'opposto di Noah, che l'aveva buttata sul super-fantasy, qui si tenta un approccio pulp-realista.
Il faraone e i suoi, i principi e gli ebrei parlano come fossero gente di oggi al bar a farsi i cazzi propri.
La storia poi è circa quella: il faraone buono John Turturro ha due figli, uno di sangue e uno adottato. Quello adottato è Christian Bale e veste sempre di nero perché è segretamente Batman (noto dio egizio con la testa di pipistrello), quello di sangue è il povero sfigato inferiore che tutti scherzano perché ha 10 anni era già senza capelli (è il fratello che vince alla fine di Warrior).
Salta fuori che Bale è ebreo e, al grido di meglio calvo che ebreo, viene subito esiliato.
Vaga per un po' e, visto che è Batman, arriva in un qualche posto dove impara a fare tutto meglio degli altri (è un principe ma pascola le pecore come un professionista), si scopa la figa più bella del posto. Un giorno capita un incidente, sbatte la testa e da quel giorno vede Dio.
Ci sarebbe tutto un bel capitolo da scrivere su Dio... appare come un bambino odioso, capriccioso e insensato, oltremodo venticativo, onnipotente ma non onnisciente, stronzetto, etc etc.
Nella visione psicologica da 2 soldi di Scott, il Dio che appare a Bale è la versione bambina del suo fratello capriccioso-antipatico-traditore-bastardo, il buon Ramesses. O forse ci vedo troppo io qui, ed è semplicemente un bambino spacca cazzo.
Comunque... Bale vede Dio, Dio gli dice di andare a vendicarsi di suo fratello (e incidentalmente liberare gli ebrei). Bale va e mette in pratica tutta la sua esperienza di principe-generale per insegnare agli ebrei come fare i terroristi.
Questa parte del film è notevole: ci sono degli ebrei nascosti tra le fronde che uccidono indifesa e innocente popolazione egiziana (mussulmani di oggi) per fare leva sul governo egiziano e ottenere riconoscimenti politici. Terroristi.
Scott ha l'educazione di un gabibbo.
Il terrorismo non funziona, Dio è impaziente e dice a Bale che l'idea del Che Guevara ebreo non è stata un successo, quindi lo degrada a porta voce e prende in mano lui le redini della battaglia trasformandola in una guerra totale a base di armi di distruzioni di massa.
Le piaghe.
E' imbarazzante.
Imbarazzante quasi quanto il Bale con le occhiaie di questa parte di film, quello disgustato dalle azioni troppo violente anche per lui (che è un terrorista) di Dio e cerca di ritornare a quando faceva l'Uomo Senza Sonno, ma senza la voglia di perdere chili.
Problemi di budget, o di eccessiva sintesi nella versione bignami della bibbia utilizzata da Scott, hanno fatto dimenticare un paio di piaghe al regista.
Gli ebrei liberati partono per il Mar Rosso... e il film comincia a divenare ridicolo.
Fino a questo punto era stato solo stupido.
Ebrei che sbagliano strada, ebrei che lasciano i carri perché non passerebbero attraverso una certa strada, poi nella scena dopo i carri ci sono di nuovi per via di qualche immagine riciclata; senza soluzione di continuità e senza la minima spiegazione, si passa all'idolatria e le tavole della legge.
BAM! E poi Bale è vecchio.
E poi finalmente il film finisce ed è tempo di formare una petizione per impedire a Ridley Scott di esercitare la sua professione, prima che il seguito di Blade Runner diventi una realtà.