Wild Card: l'ultimo film con Jason Statham è uno di quelli suoi 'intermedi' tra una produzione più importante e l'altra, sfortunatamente è uno di quelli intermedi americani e quindi c'è proprio poco da vedere.
Diretto da Simon West, già con Statham in The Mechanic e il secondo Expendables, è tratto dal romanzo 'Heat' del magico William Goldman (scrittore e sceneggiatore di capolavori quali Butch Cassidy e Sundance Kid, The Princess Bride)... ed è quindi anche il remake indiretto di un film 'Heat' con Burt Reynolds che non mi pare sia arrivato in Italia.
Protagonista del film è un super uomo abitante di Las Vegas: tutti lo conoscono, tutti lo lasciano stare o rispettano, perché è celeberrimo come uno degli uomini più letali dell'universo.
Non usa le pistole, non gli servono ed è troppo facile, lui usa le mani o qualsiasi arma impropria gli capiti sotto mano... è praticamente Bullseye il cattivo di Devil.
Ha solo un problema, non è uno spoiler perché è il peggior luogo comune (suppongo vero) dei film ambientati a Las Vegas: è un giocatore compulsivo.
Comunque... arriva in città Milo Ventimiglia, sbruffone figlio di un capo mafia italiano: si trova una ragazza e le fa male. La ragazza, guardacaso, è amica intima del nostro Jason.
Nessuno degli attori coinvolti è al suo meglio recitativamente parlando, West non è un regista e i suoi film potrebbero tranquillamente essere realizzati dallo staff, la stora è vecchia di 40 anni e oggi trita.
Film da cestinare? Certo. Film da dimenticare? NO DI CERTO.
E' un film con Jason Statham ed è un film le cui coreografie di combattimento sono curate da Corey Yuen. Ci sono solo 3 combattimenti in tutto il film, sono ottimi combattimenti: un po' aiutati da slowmo e altri piccoli effetti speciali, ma combattimenti con un Jason super incazzato che macella e tira oggetti improbabili con precisione letale.
In cinque minuti potrei fare un bel editing di Wild Card e trasformarlo da mediocre lungometraggio a ultra-cortometraggio straordinario.