I Cavalieri del West (Id, 2011): scritto a 4 mani da Domenico Rizzi, autore del portale www.farwest.it, e Andrea Bosco, giornalista/scrittore, è un saggio dedicato alle più leggendarie figure della frontiera americana.
Struttura molto rigorosa: 4 capitoli, ognuno dedicato a 3 specifici soggetti esemplari; questi a loro volta divisi in due sezioni per separare i fatti storici (più o meno) accertabili dalle interpretazione datane da hollywood.
Il tutto arricchito da due gallerie fotografiche: una di foto vere dei personaggi storici, l'altra prese da film celebri.
Si comincia con gli Indiani: Cavallo Pazzo, Toro Seduto, Cochise e Geronimo insieme; si passa agli 'Eroi': David Crockett e Jim Bowie (e tutti gli amici dell'Alamo) insieme, Buffalo Bill, George Custer; poi tocca ai pistoleri: Wild Bill Hickok, Calamity Jane, Wyatt Earp insieme alla sua famiglia e i suoi tanti amici (Bat Masterson e Doc Holliday tanto per citarne un paio); infine i fuorilegge: la banda di Jesse James, Billy the Kid... e un capitolo un po' decentrato con una generica panoramica di altre donne famose del west.
La narrazione dei fatti, pur approfittando spesso di citazioni originali, è piuttosto secca e concisa: paginate e paginate di informazioni riportare in modo brusco, come una pagina d'enciclopedia, e con poco spazio lasciato all'elaborazione.
Non che sia un difetto: volete informazioni sulla vita di Hickok? 4-5 pagine ardue da leggere ma ricolme di ogni dato essenziale. Volete una versione un po' eroica e romanzata di quegli stessi fatti? Non qui.
Il difetto è proprio quando agli autori salta la pulce di elaborare: qua e là ci sono delle interruzioni in questo flusso senz'anima di date, luoghi e nomi; queste interruzioni artistiche e appassionate saltano all'occhio negativamente, spezzando il rigore storico e sollevando dubbi sulla parzialità di certe notizie.
Nonostante i personaggi raccontati siano quelli più celebri e pop, conosciuti da tutti (si spera), il libro è tutt'altro che per amatori occasionali: ci vogliono una bella passione e un forte interesse per riuscire ad arrivare in fondo a questo saggio così noiosamente impostato. Informativo ma noioso.