Una Notte sul Treno della Via Lattea e Altri Racconti (*, 1994): grazioso e ben curato volume Marsilio contenente una selezione di 6 racconti brevi scritti da Kenji Miyazawa, fondamentale scrittore giapponese, 1896-1933.
'Fondamentale' lo imparo grazie alla bella introduzione e spiegazione delle opere a inizio volume.
Il nome di Miyazawa, o meglio il titolo del suo racconto più importante, mi è divenuto noto pochi giorni fa dopo aver visto Giovanni's Island.
In vita non ebbe fortuna, da morto è considerato un maestro e inestimabile autore per la storia della letteratura giapponese.
Bene.
Prima ho usato il termine 'racconti brevi', l'autore preferiva (e con questo termine sono riconosciuti) la parola dowa/favole: si tratta infatti di racconti esemplari di comportamenti e situazioni espressive cariche di simbolismi. Non sono storie del folklore, sono tutte invenzioni dello scrittore; e non si tratta di Esopo o dei Grimm, siamo più vicini alle Operette Morali.
Un aspetto curioso è la presenza, accanto a protagonisti bambini e animali antropomorfi, di descrizioni ed elementi fortemente scientifici: chimica, astronomia e altre. E' un contrasto curioso.
In ordine di apparizione, il volume contiene: Una Notte sul Treno della Via Lattea (Ginga Tetsudo no Yoru, prima stesura del 1924, ritoccato molte volte, apparentemente non ne esiste una versione che l'autore avrebbe definito definitiva), un povero ragazzino di nome Giovanni, scherzato dai suoi compagni, accompagnato da un unico amico di nome Campanella, vive una portentosa allucinazione di un viaggio in treno tipo Galaxy Express attraverso la via lattea.... sono andato a controllare mentre scrivevo: la wiki riporta una reference dove Matsumoto dichiararebbe diretta ispirazione da questo racconto. I bambini vivono diverse avventure, tornano sulla Terra: il sogno/allucinazione è presagio di eventi reali.
Questo è il racconto più lungo contando più di metà del volume.
La Pera Selvatica (Yamanashi, 1923) è una storiella dove si raccontano due giornate di due granchi che vivono in un fiume, nella prima sono bambini e nella seconda più grandi: dalla piccola prospettiva del fiume, eventi insignificanti per noi assumono proporzioni gigantesche... come per esempio la caduta di una pera nel fiume.
Un Ristorante Pieno di Richieste (Chumon no Oi Ryoriten, 1921), racconto satirico dove due cacciatori riccastri senza rispetto per la natura vengono trasformati in portate dentro un ristorante per animali.
Il Dio della Terra e la Volpe (Tsuchigami no Kitsune, 1919): il Dio della Terra e una Volpe si contendono le attenzioni di una bella Betulla, ognuno con le sue debolezze caratteriali, aspirazioni e sogni... lo scontro è però impari.
La Gru e le Dalie (Manazuru to Dariya, 1930): una dalia rossa super sborona e le sue amichette/servette dalie gialle guardano il tempo passare, la caducità etc. C'è anche una modesta dalia bianca che conquista alla grande.
Gli Orsi del Monte Nametoko (Nametokoyama no Kuma, ignota): un cacciatore 'buono' che caccia per vivere dà la caccia agli orsi che lo rispettano e amano.
Alcuni racconti hanno un significato ben chiaro e facilmente comprensibile, altri... anche dopo averne letto la spiegazione offerta dall'edizione italiana mi lasciano perplesso. Senza volerci spendere troppo pensiero, i racconti risultano molto gradevoli alla lettura, decisamente attempati ma chiaramente di valore: sembra di leggere qualcosa che avrei dovuto a scuola.