Fury: parlando di Sabotage, qualche tempo fa, sbeffeggiai il regista-sceneggiatore David Ayer accusandolo di produrre e riprodurre sempre la stessa storia di poliziotti corrotti.
Finito di vedere Fury, non so cosa pensare.
Ayer scrive e dirige un eccellente film di guerra, Seconda Guerra Mondiale, di violenza e intensità pari alle scene migliori di Salvate il Soldato Ryan... però la storia è ancora una volta la stessa di Training Day.
Passo indietro.
Ultimi giorni di Seconda Guerra Mondiale, gli alleati sono in Germania e spingono verso Berlino lottando selvaggiamente per ogni chilometro di terra infestata da tedeschi irriducibili e fanatici.
Brad Pitt è Staff Sergeant e controlla un ridotto platoon composto da 4 Sherman.
Ora, non so voi, ma Seconda Guerra Mondiale e Sherman contro Tiger per me è uno dei top del top delle cose più fighe al mondo: non ricordo se mi sia mai capitato di raccontarlo ma sono assolutamente devoto a ripetere annualmente la visione di uno dei miei film preferiti di sempre, "I Guerrieri" - Kelly's Heroes con Clint Eastwood.
Anche Ayer deve essere fan del film, ci sono scene di Fury che ricordano, sembrano proprio riproduzioni, molte scene del film di Hutton.
Il tono, come dicevo, è però tutta un'altra cosa.
Brad Pitt interpreta un personaggio a mezza via tra Inglorious Basterds, Tom Hanks in Soldato Ryan e Denzel Washington (o chiunque altro in un film di Ayer) di Training Day: è un uomo fondamentalmente non-malvagio, costretto dalla realtà della sua missione, non dagli ideali che la motivano, a compiere atti 'scellerati' di brutalità e crudeltà disumana.
..come nel grosso dei film di Ayer, il tutto si apre con l'arrivo della recluta (Logan Lerman di Percy Jackson e Noah) innocente e ingenua in un contesto di violenza esasperata e legge della giungla: Brad Pitt gli farà scoprire il mondo in tutta la sua disgustosa verità.
Come in altri film di Ayer, però, il cameratismo della missione in zona nemica realizza dinamiche di amore-odio straordinarie tra i vari personaggi: pronti ad accoltellarsi l'un l'altro, e a morire l'uno per l'altro.
In Fury, per il suo setting, il tutto si trasforma in una delle più belle, eroiche ed epiche storie di fratellanza di guerra.
Gli altri membri della squadra sono: Michael Pena (il Mark Ruffalo messicano) alla guida, l'onnipresente Jon Bernthal al caricamento, un redivivo e inaspettato Shia LeBeouf spara il cannone.
Mettiamo da parte i temi recluta buona/veterano fuori di testa e il cameratismo tra soldati, ripetitivi in Ayer ma straordinariamente efficaci in Fury, e veniamo al resto:
C'è una scena impossibile a metà film (parabola narrativa ascendente) con i quattro tank contro una formazione tedesca anti-carro, dove tutti i colpi sparati sono come i laser dai fulminatori di Guerre Stellari: il risultato è tanto impressionante quanto assurdo. All'inizio pensavo fossero traccianti, invece sono proprio effetti visivi 'laser' per mostrare lo scambio a fuoco.
Ayer non è uno scrittore superficiale, mi viene da pensare che l'effetto sia voluto (anche per il semplice fatto di essere un riferimento a un film così famoso da essere folklore globale) e allora mi chiedo perché gli americani buoni sparino il raggio rosso come i soldati dell'impero, mentre i tedeschi quelli verdi dei ribelli.
Lascio libertà d'interpretazione.
Violenza visiva: soldati spiaccicati dai cingoli di un tank, cannonate che portano via teste o trinciano corpi a metà, esplosioni che proiettano tronconi umani a 20 metri d'altezza... niente viene risparmiato e tutto viene spettacolarizzato nella rappresentazione manifesta non solo della violenza estrema in guerra, ma anche e soprattutto della depravazione istintiva a cui cedono i soldati per sopravvivere.
Tutta la sceneggiatura e la sua realizzazione sembrano fatte da un uomo dotato d'intelligenza e cialtroneria allo stesso livello.
Film davvero bello, una pecca imperdonabile: la scene del tedesco buono non può esistere in un film che mostra due ore di tedeschi inumani.
Bellissima citazione, Brad Pitt per dare il colpo di grazia all'autostima della recluta: ideals are peaceful, history is violent.
E' una frase così catchy che su google basta cominciare a scriverla per trovarla, Ayer colpo di genio.