The Equalizer: "Equalize This!" Nei prossimi giorni, settimane e mesi, io e la Convivente balleremo e canteremo 'Equalize This' sulle note di MC Hammer.
Giusto per dire quanto sia figo l'ultimo film di Antoine Fuqua con Denzel Washington.
E' il primo film tipo Taken che sia al pari di Taken.... nonché il primo film decente di Fuqua da parecchio tempo.
Denzel invece... è sempre Denzel ed è specialmente figo in questa versione più disturbata, meno incattivita del suo Man on Fire.
Partiamo dalle ovvietà, che però tanto ovvietà non sono visto che, tanto per dire la Convivente, non ne conosceva l'esistenza: The Equalizer è tratto dall'omonima serie tv americana degli anni '80, in Italia con il titolo de 'Un Giustiziere a New York'.
Ora: doveste aver mai visto il telefilm/non ricordarvene, poco importa. A parte una citazione parziale alla fine, il film si muove e funziona in modo completamente autonomo.
Giusto a titolo informativo: nella serie un ex-agente CIA (interpretato curiosamente da un inglese) presta gratuitamente i propri servizi a gente bisognosa, in pratica un A-Team di un sol uomo.
Il film è una sorta di prequel.
Denzel è un uomo di mezza età con un lavoro decente, una vita molto tranquilla, qualche amicizia insolita e un grave caso d'insonnia. Tutto molto normale.
Un giorno uno dei suoi amici viene ferito dal mondo violento di Boston (ah, sì: il film è ambientato a Boston e non a New York) e Denzel scopre di avere dentro di sé un bisogno inatteso di proteggere e servire. Qualcosa che, suggerisce l'autore, nei suoi giorni operativi non era forse riuscito a fare.
C'è un effetto speciale quando Denzel entra in azione che non è molto originale, già visto negli Sherlock di Guy Ritchie e in Assassin's Creed - Unity, ma funziona molto bene: primo piano sugli occhi dell'Equalizer, il mondo rallenta mentre pianifica le sue mosse successive, l'inquadratura si allontana e il mondo riprende a scorrere a velocità normale. Poco dopo muoiono tutti.
Muoiono male.
L'Equalizer non ama le armi, le usa se necessario ma preferisce un fai-da-te letale tipo McGyver vietato ai minori: il risultato sono un numero limitato di eccezionali scene d'azione squisitamente coreografate, veloci e intense. Le scene d'azione sono effettivamenet poche, Fuqua compie la scelta decisamente ardita, per il tipo di film, di non mostrare tutti i combattimenti, scegliendo spesso di mostrarne solo il prima e il dopo.
L'Equalizer è testimone di un torto, salto temporale, il torto è corretto e l'Equalizer viene mostrato ripulire un'arma impropria dal sangue sicuramente fatale del perpetrator.
Il personaggio messo insieme da autore e attore è contraddittorio in tutti i modi migliori: è una persona viva che si cura delle persone intorno a lui, è uno spietato e apatico assassino senza freni o remore. L'Equalizer è un sociopatico addomesticato che finge umanità, o è un essere umano capace di spegnere i propri sentimenti per somministrare impossibili dosi di vendetta?
Il seguito è già annunciato. Lo bramiamo.
Prevedo lo riguarderemo sotto Natale. Fantastico.