Le Donne del Signor Nakano (Furudogu Nakano Shoten, 2005): il catalogo Einaudi è l'unico che valga la pena sfogliare di questi tempi, e mi fa sempre piacere trovare un qualche autore giapponese tradotto il cui nome non sia particolarmente noto.
Non guardo neppure più se siano traduzioni dirette con l'ausilio di intermediari inglesi.
Vado dal mio amico libraio e gli chiedo 'un giapponese'. Vedo come va.
Capita una scrittrice.
La quarta di copertina potete leggervela da soli.
E' una tipica storia e narrazione giapponese, molto delicata e scarica di contenuti dove la banalità di situazioni quotidiane viene trasformata in qualcosa di squisito e levigato.
Il negozio del rigattiere Nakano da lavoro a due giovani, una ragazza e un ragazzo: la ragazza è l'io narrante. I due giovani hanno una specie di relazione che si svilupperà lungo tutta la durata del libro, una relazione abbastanza classica e riconoscibile al fruitore medio di entertainment orientale.
Ogni capitolo del libro prende il titolo da un oggetto di qualche genere mosso all'interno del negozio, intorno a cui ruotano gli eventi parzialmente autoconclusivi, parzialmente sequenziali del racconto... come la vita, potrei aggiungere, dove la storia non si sviluppa mai così strettamente come in una sceneggiatura, e tutto ha comunque conseguenze.
Nakano è il non-protagonista, proprietario di mezza età con un certo talento per le conquiste femminili, cialtrone e amabile, per niente carismatico, assolutamente normale nel senso di umano.
Una persone come tante, senza potere che è il fulcro della vita dei suoi due dipendendi, della sorella artistoide e di altri frequentatori del negozio... non immaginatevi quei libri dove ogni cliente ha una sua storia che viene raccontata dal tabaccaio spettatore della vita, qui non c'è quel genere di forzatura: è tutto molto naturale. Qualcuno ha effettivamente una storia, altri no.
E' una lettura molto piacevole, con un finale insolito e particolarmente apprezzata, un vero e proprio epilogo. Non è esageratamente femminile, non è esattamente divertente.