Time of Contempt (Czas pogardy, 1995): Febbraio prossimo anno vedrà l'uscita del terzo e, presumibilmente, ultimo capitolo del videogioco The Witcher realizzato dagli amici di CD Projekt RED, sviluppatori sublimi e onesti, eroi del popolo.
La storia del videogioco, come a questo punto naturalmente ricorderete, prende il via dopo gli eventi raccontati nei libri. 
E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho letto un libro dedicato a Geralt, quindi collochiamolo: è il terzo libro tradotto in inglese, il secondo della serie vera e propria (seguito di Blood of Elves). 
Gli eventi salienti qui raccontati sono: il viaggio di Yennefer e Ciri, il ritorno di fiamma tra Yennefer e Geralt, l'inizio della guerra con l'Impero. 
Come nei precedenti, continua a sorprendere il tono e l'attenzione di Andrzej Sapkowski a temi politici, diplomatici e militari, erotici e sanguinari, in una serie di libri sempre più decisamente intesa per soggetti adulti.
Oggi è cosa comune ma pensate che effetto dirompente avrebbe avuto la pubblicazione in occidente, se fosse avvenuta in contemporanea con la Polonia. 
Oggi potremmo dire che George Martin sia un bravo scrittore imitatore dello stile dell'autore della serie The Witcher.
Esagero. 
The Witcher è l'anello di congiunzione tra l'heroic fantasy dei follower di Howard e l'epic fantasy contemporaneo. E' puro materiale per studiosi ed estimatori non dell'ultima ora. 
Tutto ciò detto, Time of Contempt è un libro fortemente interlocutorio che racconta ed esaurisce il proprio nucleo di storia entro metà, lasciando il resto a stabilire in modo un po' grossolano il setting per i successivi. Una carrellata di scene sparse per il mondo e le prime settimane di guerra, raccontate da Dandellion a un convalescente Geralt.
La seconda metà è anche viziata da un eccesso di pagine dedicate a Ciri: il nostro eroe è davvero poco presente.
Time of Contempt è stato pubblicato in occidente l'anno scorso, il suo seguito (Baptism of Fire, prossimamente su queste pagine) quest'anno: sarebbe lecito attendere il quarto libro per l'anno prossimo e la fine della serie nel giro successivo. Non ci sono però, al momento, dichiarazioni ufficiali da parte di Gollancz.
Non è la serie fantasy da consigliare al ragazzino o al lettore occasionale, resta un prodotto di nicchia adatta a ricercatori o lettori stanchi delle solite routine.