The Collected Captain Future vol. 3 (Id, 2013): è stata una lunga attesa. Lunga per vederne la pubblicazione, lunga per riuscire a metterci le mani sopra (come sempre, vi ricordo, il volume in questione non è distribuito fuori dagli USA e importarlo ha costi di spedizione esagerati, per un volume già sufficientemente caro).
Il volume 3 della ristampa anastatica del magazine di Capitan Futuro mantiene lo stesso eccellente standard qualitativo, e presenta i quattro numeri pubblicati nel 1942 (winter to fall).
The Quest Beyond the Stars proietta i nostri eroi al centro dell'universo, alla ricerca del Birthplace of Matter, il luogo di origine di tutta la materia (è una delle storie trasposte nel cartone animato).
Outlaws of the Moon prosegue direttamente, e insolitamente, dalla storia precedente: lontani dal sistema solare per un imprecisato numero di mesi, i Futuremen tornano a casa solo per scoprirvi molti cambiamenti. La popolazione li odia a causa di una campagna denigratoria (vari motivi) e, presto, finiscono anche vittime di un complotto con l'accusa di aver assassinato il presidente del sistema solare. Sono loro, infatti, i criminali della Luna del titolo. Storia molto diversa dalle altre con i nostri in fuga da nemici che non sono malvagi ma sono ex-amici.
The Comet Kings, altro episodio adattato dal cartone, torna su temi più classici con Curtis e gli altri alle prese con il mondo segreto nascosto dentro la Cometa di Halley, e misteriosi alieni provenienti dalla quarta dimensione.
Ultimo del volume è Planets in Peril, anche qui troviamo un accenno di continuity con riferimenti diretti all'albo precedente: uno scienziato marziano entra in contatto con abitanti di un'altra dimensione, Curtis e i suoi andranno ad esplorarla e salvarla. Il colpo di scena finale di questo albo, anche qui adattato dal cartone, è uno dei più memorabili di sempre e successivamente usato e abusato in mille modi diversi.
Come sempre sono letture molto particolari alle quali bisogna abituare il gusto e concedere comprensione. Prendete per esempio un paio di scene tra Joan e Captain Future all'interno di Comet Kings, un bacio e qualche abbraccio appassionato: per una rivista dedicata ai giovani nei primi anni '40... praticamente sesso anale cattivo.
...e a proposito di sesso: è abituale e normale leggere Hamilton scrivere, ogni due per tre, parole come 'queer' e 'gay'. Tutti gli eroi di quegli anni erano queer e gay, seppur con significati completamente diversi da quelli che diamo oggi alle stesse parole. Il lessico di 70 anni fa non è certo lo stesso.
E' normale, fa sorridere ma non ci si fa caso più di tanto.
Salvo che, nella prima storia, Otho esclama qualcosa improvvisamente ed Hamilton usa il verbo 'ejaculated'. A queer e gay non ci fai caso, ma 'eiaculò una frase' è qualcosa da profondo past-shock.
Nessuna notizia sul previsto volume quattro, né sul quinto, sesto e settimo.
Ogni volume successivo è sempre più difficile e improbabile che l'iniziativa editoriale prosegua.
Sarebbe tragico non proseguisse.