Barricade (Id, 2014): debutto per il giovane, a giudicare dalle foto, autore Jon Wallace. Un pastiche di Mad Max e Terminator in chiave parodica, action umoristica.
Wallace è inglese e Barricade è un libro tipicamente britannico.
L'autore non espone il setting in maniera organica fin dal principio, ce lo fa 'scoprire' un po' alla volta... non essendo particolarmente originale, lo spiego fin da subito.
Ci sono gli umani, chiamiamoli 'real', e ci sono delle specie di replicanti creati per svariati compiti: costruzione, sesso, militare, etc etc. Solita roba. Questi replicanti sono tendenzialmente immortali, ripieni di nanomacchine che riparano più o meno istantaneamente ogni danno/ferita, sono circa senza emozioni ma sono in grado di simularle/interpretarle/capirle.
I replicanti sono chiamati 'ficial'... come in (ARTI)ficial.
Scoppia la guerra e il mondo va a puttane a causa dell'inverno nucleare.
In Inghilterra, i Ficial si rinchiudono in città protette da muri (i Barricade del titolo), ogni città assediata da gruppi più o meno organizzati di Real ammalati/moribondi a causa delle radiazioni.
Ognuno dei due gruppi vuole fanaticamente eliminare l'altro.
Il nostro protagonista è un tassista, uno dei pochi ficial capaci di attraversare la brutale campagna inglese da una barricade all'altra per far arrivare qualche prezioso carico.
Il resto della trama vede un re degli umani, ex-celebrity di grande successo, un sexbot misterioso, un umano malato terminale, il creatore dei ficial e botte di parodia alla Romero, solo più palese e meno raffinata. Derisioni della società contemporanea, reality show essenzialmente.
Dopo cinquanta pagine mi stavo amaramente pentendo dell'acquisto, dopo cento stavo rivalutando, la seconda metà mostra potenziale.
La storia è scema ma la caratterizzazione dei personaggi e il modo in cui i replicanti interagiscono, tra loro e con gli umani, è preziosa: Wallace rende in modo divertente e affascinante una società di esseri che guariscono da ogni ferita, composta per lo più da individui riclicati dagli scopi originariamente programmati a nuove mansioni post nucleari.
L'autore funziona molto bene nei passaggi comici, se la cava in quelli d'azione, perde valore nei drammatici (fortunatamente scarsi). Un libro originale fatto di mille derivazioni, simpatico, scritto in modo semplice senza pretese, inaspettatamente umoristico.