The Prince of Thorns (Id, 2011): avevo letto buone cose di questa serie, ma non volevo veramente iniziare un'altra serie fantasy... eppure. E' il primo libro nella trilogia 'the Broken Empire' di Mark Lawrence, nonché l'esordio letterario dell'autore.
E' un libro particolare.
Innanzitutto non mi sarei aspettato di trovare uno stile linguistico di qualche valore, e invece c'è: Lawrence ha una passione per termini ricercati che vadano d'accordo con l'ambientazione, era da un po' che mi trovavo a dover ricorrere così spesso al dizionario. Specialmente all'inizio per le descrizioni.
Il modello di Lawrence è chiaramente Abercrombie e The First Law, ci sono molte somiglianze specialmente a livello di trama. Potremmo definire The Prince of Thorns un curioso imbrido dove, contemporaneamente, si estremizzano e ammorbidiscono i caratteri più violenti di The First Law.
Esempio: il linguaggio di Lawrence è pulito, non ci sono volgarità ed è molto blando sul sesso; allo stesso tempo, però, l'ambientazione di Lawrence è totalmente senza speranza e molto più brutale e negativa di quella di Abercrombie.
I personaggi di Abercrombie non sono eroi, ma non sono esclusivamente villain. In Lawrence anche, anzi, soprattutto il nostro protagonista è implicitamente malvagio, crudele, senza scrupoli, etc etc.
E' fatico anche definirlo 'antieroe', è molto in là anche per quella definizione.
Il setting è all'interno di un ex-impero andato distrutto e divisosi in un centinaio di regni/pretendenti al trono di imperatore: è in uno stato di guerra perenne.
Il nostro protagonista ha 14 anni, età che normalmente eviterei in un libro: fortunatamente il particolare mi era sfuggito e il libro l'ho letto. Si chiama Jorg ed è figlio di uno dei tanti re.
Quattro anni prima del tempo principale del racconto, Jorg fu vittima di un tentativo di assassinio che provocò la morte della madre e del fratello, e una serie di traumi fisici e psichici all'unico sopravvissuto. A 10 anni, rotto nel corpo e nella mente, Jorg scappa dal castello del padre e si unisce a una banda di briganti. Diventa il loro capo in virtù di genialità e spietata ferocia.
Quattro anni per la strada, Jorg torna a casa da un padre che lo avrebbe preferito morto.
Prima della fine del libro diventano apprezzabili elementi magici detenuti da eminenze grigine/nere alle spalle dei vari re, in guerra tra loro con i re utilizzati a mò di campioni da far scannare.
Jorg non ci sta... diciamo così.
Ho già preso anche il secondo e terzo libro, spero che la serie migliori con il progredire dell'età del protagonista.
NOTA: non vedevo un setting come questo da molto tempo. Non è affatto originale, solito medioevo con un po' di magia, ma è il 'nostro mondo', con molte citazioni di eventi storici e letterari, filosofi e altro dalla 'nostra cultura'. La cosa particolare è che, pur essendo un'ambientazione medioevale, ci sono riferimenti posteriori. Dovrei mettere uno spoiler ma non si tratta di chissà quale rivelazione, è tipo Shannara per intenderci.