Barakamon (Id): 12 episodi tratti dall'omonimo manga ancora in corso di Satsuki Yoshino, animati da Kinema Citrus (Black Bullet).
Regista giovane con un successo alle spalle che non mi sono mai messo a guardare, ma interessante, Tokyo Magnitude 8.0; la musica è di Kenji Kawai; molti dei lavoranti nella serie provengono da partecipazioni a vario livello su Silver Spoon.
Non a caso è proprio Silver Spoon la prima serie a venire a mente pensando a Barakamon.
Un fighetto di città, un artista calligrafo, viene esiliato su un remoto e isolato isolotto dopo aver preso a pugni il giudice di un concorso (non contento dei commenti a proposito della sua arte); la vita sull'isola è naturalmente genuina, contadina, semplice e sprizzante natura da ogni parte.
Il nostro fighetto maturerà in un uomo e imparerà ad apprezzare e amare gli abitanti dell'isola, diventando parte della comunità.
Slice of life con molta comicità apprezzabile, non tipicamente giapponese seppur molto giapponese nei temi. E' una serie piena di gioia e ottimismo, non ci sono drammi e tutto brilla di una luce luminosa e calda: l'isola è un posto meraviglio e i suoi abitanti sono il sale della terra, inevitabilmente e adorabilmente quirky.
Non sarà da premi e non sarà da ricordarsi per sempre, ma di tutte le serie animate di questa estate, è Barakamon quella che non ho mai aspettato di guardare. Toni lieti senza essere stupidi, felici senza essere patetici. Una delizia.
Piacerebbe molto vederne produrre una seconda serie, nessuna info a riguardo finora.
NOTA: secondo 'un sito', Barakamon vorrebbe dire 'high-spirited person' nel dialetto dell'isola.