infodump: sono stati molto furbi gli amici di Einaudi a scegliere di vendere incellofanato Ritratti in Jazz di Haruki Murakami (con illustrazioni di Wada Makoto), in questo modo nessuno può accorgersi esattamente di cosa stia per comprare. Una raccolta di, boh, una cinquantina di 'schede' biografiche scritte da Haruki partendo da due serie di ritratti realizzati da Wada, e dalla vasta collezione di vinili dell'autore. Si va dalle poche righe al paio di pagine. Mi aspettavo un libro tipo 'But Beautiful' di Dyer, invece è come il Dizionario dei Musicisti Jazz. NOTA: l'edizione italiana raccoglie due volumi distinti giapponesi.
Road Not Taken è il nuovo gioco, questo per console, degli sviluppatori di Triple Town. Ora, indietro per il blog trovere un post su Triple Town di quando ancora scaricavo giochini mobile per il cellulare (cosa che non faccio più perché mi è fortunatamente passata, cosa che non potrei comunque fare perché il mio cellulare vecchio di 2 anni e mezzo è ora troppo vecchio per quasi tutti i giochi nuovi). Triple Town è il bane della mia esistenza, la Convinvente non ha mai smesso di giocarci: ci gioca tutti i giorni DA ANNI e mi irrita a più livelli, uno di questi livelli è il pensiero che se fossi mai riuscito a raggiungere questo tipo di maniacale dedizione, oggi avrei potuto avere viaggi a Las Vegas all'Evolution da raccontare. Stile grafico carino, gratuito per gli utenti PS Plus, un puzzle game con elementi rpg, una struttura di gioco cervellotica che ricorda Scribblenauts... tantissime cose da fare, inutile farle per andare avanti nel gioco.
Maleficent, la versione live action della Bella Addormentata nel Bosco con Angelina Jolie che è stata tanto pubblicizzata con bellissime foto di make-up e costumi. E' tutto make-up e costumi. Non ricordo una sceneggiatura più stupida con linee di dialogo più idiote e personaggi impegnati in azioni più imbecilli. E' una merda pazzesca dal minuto 1 in cui compare la giovane Jolie, al minuto ultimo quando finalmente finisce.
Person of Interest - Terza Stagione: (penso che userò l'infodump per parlare anche delle serie tv) approfittando di qualche giorno di vacanza in montagna con la pioggia, insieme alla Convivente abbiamo finito di vedere la terza stagione di POI... giusto in ritardo di qualche mese.
Ottima stagione, persino migliore della seconda, specialmente all'inizio e a metà. Peggiora un po' sul finire: la serie diventa troppo corale, con troppi personaggi introdotti in modo un po' forzato dal deus ex-MACHINE Root, e conseguente poco spazio per John e Harold. Rubando qualche pagina dei trucchi da Fringe, POI offre un finale di stagione molto scifi con tanto di trasformazioni e modificazioni globali. Decima e Samaritan, Vigilance, la Machine e i suoi asset si scontrano in una battaglia 'finale' che lascerà qualche vittima minore sul campo e una quarta stagione con una profonda alterazione dei meccanismi... almeno all'inizio.
Moon Knight (2014, 1-6): volendo razionalizzare dovrei dire che sono in una fase altamente selettiva di lettura di fumetti altamente selezionati, per niente tornato a leggere sistematicamente.... però dai: come potrei mai lasciarmi scappare la nuova-nuova-nuova (non voglio neppure vedere a che vol. siamo arrivati) di Moon Knight? Scritta da Warren Ellis, disegnata da Declan Shalvey (già visto a suo tempo parlando della bella 28 Days Later di Boom! Studios, ora in forza alla Marvel): sei numeri soltanto per lanciare la serie e ri-ri-presentare Marc Spector... vagamente in continuity con la precedente serie californiana di Bendis. Ellis non è chiarissimo su tutto il discorso personalità multiple e sulla reale presenza dei Dio Lunare, ci sono ma in modo piuttosto ambiguo aperto tanto al sovrannaturale quanto al ritorno alla psicologia. L'idea centrale è presentare un Moon Knight che è un Batman che veste di bianco perché vuole che i nemici lo vedano arrivare, che protegge i 'viaggiatori della notte', che lavora da solo assistito da tecnologia appena appena scifi, che fa in giro con il costume da Moon Knight ma, più spesso, sfoggia uno stiloso completo bianco da street fighter. Senza nulla togliere alle eccellenti sceneggiature di Ellis e i bei disegni di Shalvey, le prime così precise e raffinate da citare continuamente numeri della fondamentale serie di Moench, i secondi ricordano una versione felicemente sporca di Manapul, questa serie di Moon Knight è chiaramente impostata (dalla grafica delle copertine, all'andamento dei contenuti) alla Hawkeye di Fraction.... è una cosa giusta, Hawkeye è quanto di meglio esista in Marvel e dovrebbero clonarla almeno altre 4-5 volte prima di riuscire a consumarla.