The Last of Us Remastered: mi sarebbe piaciuto iniziare dicendo 'bello ma non eccellente' o 'bello ma non così tanto', giusto per conservare quella deformazione caratteriale che mi spinge a preferire prodotti non popolarmente apprezzati, ma The Last of Us è semplicemente un vero capolavoro, il suo successo è meritato, la qualità oggettiva.
E' bello e basta.
L'anno scorso è stato il gioco a vincere qualsiasi cosa, e il gioco a spingermi ancora e ancora sulla soglia dell'acquisto di una ps3.
Quando Sony annunciò il servizio PS Now, pensai subito che avrei potuto finalmente giocarlo, ma non è stato necessario: l'uscta della presente edizione Remastered per PS4 è decisamente la soluzione migliore.
Naturalmente l'ho preso in inglese per potermi godere l'eccezionale doppiaggio originale.
Differenze con l'edizione ps3? Praticamente nessuna: grafica leggermente migliorata, risoluzione più alta, e sono presenti tutti i dlc usciti per il singolo e il multi.
Parlando di vendite, Remastered è stato un (non) inaspettato super successo anche su PS4, non necessaria ulteriore dimostrazione di quanti utenti siano 'passati' da Microsoft a Sony nel corso del corrente cambio di console: tanti che non l'avevano giocato, hanno potuto farlo e sperimentare un titolo assolutamente fondamentale, da mettere nella hall of fame dei videogiochi insieme a Mass Effect e davvero pochi altri.
...limitandoci a parlare di generazione ps3/xbox360, una generazione di console di grandissimo successo ma trasversalmente considerata povera di idee e innovazioni.
Su youtube si possono trovare svariati video di glitch e bug, la mia esperienza con il gioco ne è stata totalmente priva.
The Last of Us è programmato squisitamente.
Si tratti di sparare, strisciare furtivamente, lobbare granate o molotov, smazzuolare con un'arma corpo a corpo o semplicemente esplorare, i programmatori hanno realizzato un prodotto tecnicamente ineccepibile.
E' uno di quei rarissimi casi dove una quantità diversa di possibili gameplay, pur senza essere approfondita come in titoli più specifici, è sviluppata esattamente con la giusta quantità di precisione e possibiiltà... si spara come in Resident Evil o l'ultimo Tomb Raider, quindi manca quella bella risposta di un Gears of War, o l'elasticità del suo sistema di cover; lo stealth non è certo quello di Metal Gear o Splinter Cell, si basa solo sul muoversi lentamente e mantenersi al riparo dalle linee visive; il corpo a corpo è premere ripetutamente un bottone solo o reagire in fretta a una sorta di blandissimo qte, non è Devil May Cry. L'esplorazione non è quella di Assassin's Creed.
The Last of Us non è tante cose e, presi singolarmente, le sue componenti di gioco sono inferiori alle controparti presenti in titoli dedicati; prese tutte insieme offrono però una combinazione perfetta.
L'altro pregio, diciamo quello principale, è la storia, è il modo in cui viene raccontata, è la caratterizzazione e la crescita dei personaggi... la sceneggiatura di The Last of Us è eccezionale, è anche un raro crescendo in dramma e velocità.
Si parte lenti con il solito mondo post apocalittico con robi simili agli zombie, conosciamo il primo protagonista, il circa cinquantenne Joel.... CINQUANTENNE? Per un anno intero mi sono rifiutato di leggere qualsivoglia informazione sulla storia e i suoi personaggi, sapevo che prima o poi l'avrei giocato, e sono quindi riuscito a stupirmi trovandomi a interpretare il ruolo di un uomo di mezza età.
Un uomo di mezza età che è una macchina di morte, comunque un uomo di mezza età nell'aspetto e nel carattere.
...si potrebbe discutere sul concetto e i termini di 'mezza età', Joel è come King Conan.
NOTA: non penso ci sia una data di nascita ufficiale, ritengo che l'idea dell'età di Joel sia più quella di un Batman maturo, late forties.
Dirò zero sulla storia: ci sono Joel e c'è una ragazzina, Ellie, che gli viene affiancata per una qualche missione che si svilupperà lungo il corso del gioco. Ovviamente il loro rapporto non è amoroso erotico ma è amoroso filiale che, tra le altre cose, è un altro concept straordinariamente raro.
Joel è interpretato da Troy Baker, doppiatore così di tendenza (e abilità) negli ultimi anni da poter essere accostato là, nella hall of fame dei doppiatori insieme a Kevin Conroy.
(Troy Baker ha doppiato, recentemente, Booker DeWitt di Bioshock 3 e Delsin Rowe di Infamous Second Son).
Ellie è interpretata da Ashley Johnson, doppiatrice di esperienza qui 'esplosa' oltre ogni più rosea speranza.
Presente quando Gabriele Muccino osò parlare male del doppiaggio? Bisognerebbe cominciare a distinguere la professionalità del 'doppiatore' che traduce la voce di un attore in carne e ossa di altra lingua, e il voice actor che dà letteralmente la voce a chi non l'avrebbe. Sono due cose molto diverse.
C'è un momento geniale nel corso del gioco, un punto di passaggio è meglio dire, quando tanto il giocatore quanto i personaggi del gioco si accorgono di quanto incazzato e badass sia Joel: un attimo prima siete lì a sterminare da soli orde di zombie e predoni con la solita sospensione d'incredulità, l'attimo dopo la capacità mortale molto fuori dall'ordinario di Joel diventa parte integrante dei dialoghi e della storia.
C'è un momento bellissimo quando, dopo aver attraversato enormi aree di pericolo cercando di stealth-uccidere il maggior numero di nemici per risparmiare proiettili e magari sgattaiolare via evitando scontri campali, Joel s'incazza e decide, e il giocatore è naturalmente spinto a lasciarglielo fare, di fottersene e semplicemente ammazzare tutti.
Ci sono momenti teneri ed emotivamente drammatici, ognuno troverà il proprio 'momento più' in the Last of Us, quelli sono i miei.
Ultime cose: musiche e rumori sono ottimi, la grafica fa la sua porca figura anche su PS4, il level design è brillante, non ci sono scelte morali da compiere, l'editing delle transizioni tra scene interattive e non è di un livello mai (?) visto... bla bla bla.
The Last of Us è davvero, giuro!, uno di quei pochi giochi davvero da avere usciti negli ultimi 10/15 anni e uno di quei pochi giochi davvero da avere punto.
Ah... ci sarebbe poi da parlare del multiplayer, che potrebbe vagamente ricordare quello di Assassin's Creed se venisse giocato non da bambini idioti, ma non posso dire di avergli dedicato molto tempo: avrò fatto un paio di partite, non mi è piaciuto granché. A molti piace molto.