Transcendence: avendone letto convincentemente male nel corso dei mesi, mi aspettavo una boiata... e invece. Nonostante una serie di (grosse) incoungruenze logiche e narrative, è un bel film.
Ah... l'annoso problema della logica nelle sceneggiature cinematografiche.
Come realizzare una narrazione conclusa, spettacolare e logica allo stesso tempo, nel breve spazio di un film?
In certi casi non è possibile. Qui, per esempio, sarebbero stati necessari 4 o 5 film per riuscire a sviluppare coerentemente la storia.
Depp è uno scienziato genio specializzato nel campo delle IA, è il migliore del suo campo e il suo campo è più evoluto di quanto non sia (si presume) oggi. Esiste un gruppo terroristico guidato da quella stronzetta fastidiosa di House of Cards che si oppone alla Singularity.
C'è un attacco a inizio film, Depp rimane ferito in modo mortale e la sua coscienza viene uploadata in rete.
Segue Ghost in the Shell.
Cercando di lasciare al buio la trama, certi passaggi chiave sono: se Depp-virtuale è così intelligente e potente, e se può realizzare qualsiasi cosa e se, giustamente, ritiene di dover nascondere e proteggere il proprio centro dati (c'è anche un po' di Person of Interest)... perché allora non sviluppa qualche difesa militare degna di questo nome? Chiunque sappia accendere un computer senza chiedere dove sia il tasto power, sa che la ridondanza e il backup sono fondamentali imprescindibili: Depp no.
Il punto però è un altro. Se la storia avesse seguito, tanto per dire, questi due punti appena proposti, il film non avrebbe avuto sviluppo: se il super villain non si fermasse a fare il monologo dando il tempo all'eroe di scappare, l'eroe morirebbe e la storia finirebbe male.
Sempre più spesso trovo difficile accusare lo sceneggiatore di scarsa intelligenza, più spesso di non essere intelligente abbastanza da poter ovviare sensatamente alle necessità della storia.
Il resto della trama del film è molto semplice, Depp diventa quasi onnipotente e potrebbe cambiare il mondo e renderlo migliore; il mondo però crede che Depp sia come i Borg e voglia semplicemente assimilare.
Segue battaglia dall'esito scontato e qui c'è davvero un difetto della sceneggiatura che si sarebbe potuto trattare: il finale è banalmente prevedibile.... salvo un punto. Il film finisce male a più livelli, uno dei quali è decisamente cristologico (non di mio gradimento) e particolarmente conturbante.
Chi è il cattivo? Depp vuole salvare il mondo liberandolo dall'individualità e dalla confusione: è lui l'eroe? I terroristi ammazzano un sacco di innocenti e sono terroristi, ma combattono per la libertà: sono loro gli eroi?
Il film è diretto da Wally Pfister, esordiente, da anni il fotografo ufficiale di Nolan, plurivincitore di premi.
La cosa buffa di questo film è la fotografia assolutamente non memorabile.
La dice lunga sull'importanza del regista e della sua visione.
Lasciato a sé, Pfister realizza qualcosa privo di spina dorsale e senza meraviglia, il lavoro di un perito di qualità che ha visto tanti film di fanta-scienza e ha voluto riproporne tante immagini famose... dopo il primo attacco dei terroristi, sembra Darkman.
Johnny Depp c'è molto poco nel film, potrebbe quasi fare il paio con Her come presenza.
Gli altri attori sono tutti volti noti, alcuni più di altri, e si comportano gradevolmente seppur in ruoli appena accennati.
Ci sono un paio di passaggi che saranno certamente apprezzati da chiunque sia appassionato della discussione sul Ghost in the Shell.