A Long Way Down: sintetizzando al massimo il pensiero dei classici. Se finisce bene è una commedia, se finisce male è una tragedia. 
Passano gli anni e abbiamo 'dark comedy' e 'dramedy', e altre cose del genere. 
Se un film ti fa venire voglia di morire per un'ora e mezza, poi gli ultimi due minuti sono tutti felici (non dico sia questo il caso... wink wink), per me resta un dramma. Punto e fine. 
Tratto dall'ennesimo romanzo di Nick Hornby, film inglese nel senso di UK, diretto da un francese al suo primo (credo) film non in francese, un francese così ignoto da non avere una pagina sulla wiki... forse su quella francese sì, non ho controllato. 
Pierce Brosnan (irlandese), Toni Collette (australiana), Aaron Paul (americano) e Imogen Poots (davvero inglese) sono quattro londinesi che s'incontrano per caso sul tetto di un grattacielo la vigilia di capodanno per suicidarsi. 
Nessuno ha realmente voglia di ammazzarsi così stringono un patto sulla falsa riga di tanti altri visti in commedie romantiche, invece di: ''se il prossimo san valentino saremo ancora da soli, ti darò una chiavata per pietà'', provano un: ''non ammazziamoci fino al prossimo san valentino, proviamo a essere amici e magari troviamo un motivo per non morire''. 
...il trailer ovviamente fa credere si rida nel corso del film. Non si ride nel corso del film. 
AH! AH! (non è una risata, è un: ''AH AH, dimenticavo'' con la mano alzata per attirare l'attenzione) C'è anche Sam Neil nel ruolo del padre della Poots. 
...ma la Poots in inglese come si pronuncia... Puuzz? 
Perché si vogliono uccidere? Buona domanda. Pierce era ricco e famoso, poi si è fatto una minorenne ed è stato in prigione e adesso è radioattivo. Toni ha un figlio super handicappato. Aaron è depresso. Imogen è in cerca di attenzioni. 
F.D.S. Famiglia Disfunzionale Surrogato. 
Un mare di noia.