Mushishi - Zoku-Sho: in inglese l'hanno chiamata Mushishi - Next Chapter/Next Passage. E' la seconda serie dedicata all'adattamento animato dell'omonimo manga di Yuki Urushibara e, come di prassi per le produzioni meno commerciali, è stata spezzata in due segmenti: il primo di 10 episodi è andato in onda da aprile a oggi, il secondo (stando alla wiki sarà di 14 episodi) inizierà il prossimo autunno.
Questa seconda serie è stata introdotta a gennaio da un episodio speciale... indietro per il blog.
Staff e cast sono i medesimi dell'episodio speciale, a loro volta quasi interamente gli stessi della prima serie.
Uhm... non c'è molto altro da dire: dello stile narrativo, del protagonista e della storia abbiamo già parlato a suo tempo.
Riassumo brevemente? Riassumo brevemente. Siamo in Giappone in un periodo storico non precisato e ambiguo, si direbbe rurale/passato ma qua e là si notano dettagli che farebbero supporre a un'epoca più vicina a noi. Il protagonista è Ginko, professione Mushi-shi, un esperto di Mushi.
I mushi non sono animali né piante, sono creature viventi 'spirituali' che possono essere viste solo da poche persone ma hanno la capacità di influenzare in maniera più o meno evidente, più o meno pericolosa, la vita degli uomini. Ginko li studia e, quando capita, aiuta chi ne sia rimasto vittima.
I mushi non siano buoni o cattivi: sono neutrali, parte dell'ecosistema naturale e si limitano a vivere le proprie esistenze che, saltuariamente, incidono o confliggono con quelle degli uomini.
Lo stile narrativo è quello visto altre volte in produzioni con lo stesso alto livello concettuale, Kino's Journey o Eat-Man per dire, dove il protagonista non è veramente tale: è più che altro l'unico personaggio ricorrente e viene usato per esplorare il complesso mondo ideato dall'autore, apparendo a volte per pochissimi minuti e limitandosi a risolvere o, alle volte, solo ad assistere alle situazioni presentate negli episodi.
Mushishi è un cartone animato lento, lirico e poetico, bucolico, privo d'azione e, bisogna ametterlo, talvolta ripetitivo nello svolgimento delle singole trame. E' anche una delle migliori produzioni giapponesi di sempre, tanto per design che per storia, per animazione e 'resa intellettuale'. Bellissimo.
Questa seconda serie è stata introdotta a gennaio da un episodio speciale... indietro per il blog.
Staff e cast sono i medesimi dell'episodio speciale, a loro volta quasi interamente gli stessi della prima serie.
Uhm... non c'è molto altro da dire: dello stile narrativo, del protagonista e della storia abbiamo già parlato a suo tempo.
Riassumo brevemente? Riassumo brevemente. Siamo in Giappone in un periodo storico non precisato e ambiguo, si direbbe rurale/passato ma qua e là si notano dettagli che farebbero supporre a un'epoca più vicina a noi. Il protagonista è Ginko, professione Mushi-shi, un esperto di Mushi.
I mushi non sono animali né piante, sono creature viventi 'spirituali' che possono essere viste solo da poche persone ma hanno la capacità di influenzare in maniera più o meno evidente, più o meno pericolosa, la vita degli uomini. Ginko li studia e, quando capita, aiuta chi ne sia rimasto vittima.
I mushi non siano buoni o cattivi: sono neutrali, parte dell'ecosistema naturale e si limitano a vivere le proprie esistenze che, saltuariamente, incidono o confliggono con quelle degli uomini.
Lo stile narrativo è quello visto altre volte in produzioni con lo stesso alto livello concettuale, Kino's Journey o Eat-Man per dire, dove il protagonista non è veramente tale: è più che altro l'unico personaggio ricorrente e viene usato per esplorare il complesso mondo ideato dall'autore, apparendo a volte per pochissimi minuti e limitandosi a risolvere o, alle volte, solo ad assistere alle situazioni presentate negli episodi.
Mushishi è un cartone animato lento, lirico e poetico, bucolico, privo d'azione e, bisogna ametterlo, talvolta ripetitivo nello svolgimento delle singole trame. E' anche una delle migliori produzioni giapponesi di sempre, tanto per design che per storia, per animazione e 'resa intellettuale'. Bellissimo.
Ho letto dei volumi del fumetto, ho visto la prima serie, il film live. Si parla spesso di difficoltà nello sdoganare le opere orientali, nel trovare qualcosa di"alto", che convinca anche i gusti più esigenti. Mushishi è un capolavoro ed è totalmente ignorato, colpevolmente, tanto dai distributori italiani di home video come Dynit e Yamato, quanto dai lettori del manga edito da Star Comics. Vorrei augurarmi che sia però solo una svista temporanea. Piacerebbe poi tantissimo a chi ama Miyazaki, secondo me. Metti che in futuro Lucky Red... : ) Talk0
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