Patema Inverted (Sakasama no Patema): lungometraggio animato giapponese di fantascienza, qui potete trovare la pagina kickstarter per realizzarne una figa edizione occidentale (ci sono ancora 8 giorni, a mio avviso non ne vale la pena essendo stato adeguatamente fansubbato), scritto e diretto da Yasuhiro Yoshiura... autore di altri film/oav, credo di non averne visti.
Ricorda molto il film di fantascienza franco-canadese Upside Down, lo trovate indietro per il blog, ma chi abbia plagiato chi è difficile da dirsi: Patema è uscito nel 2013, Upside Down nel 2012 ma, già nel 2012, di Patema erano usciti dei brevi episodi prequel via web.
Comunque sia... in Upside Down c'erano due pianeti gemelli impossibilmente vicini tra loro, qui la premessa è un po' divesa: tempo prima, causa esperimento scientifico andato molto male, l'ordinamento gravitazionale terrestre è stato 'turbato'. Grande disastro con grattacieli pieni di gente decollati nello spazio e un sacco di morti: una parte della popolazione è rimasta gravitazionalmente corretta, un'altra parte ha subito un'inversione gravitazionale che, tipo magnete, li respinge dalla Terra verso lo spazio.
Questi invertiti (è il termine usato nel film, in occidente non suona bene/dubito ci sia una metafora sessuale di qualche genere), per salvarsi, sono andati a vivere sottoterra... sono dall'altro lato del pavimento, per intenderci.
Passano gli anni e, indovinate un po', le due popolazioni si dimenticano vicendevolmente e, indovinate un po', instaurano una serie di leggi molto severe per impedire che ci siano contatti e, indovinate un po', una delle popolazioni ricorre allo spauracchio di mostri (dei BATMAN perché stanno in piedi al contrario sul soffitto) mentre l'altra a una rigorosa e malvagia religione/burocrazia.
Dopo questa botta di originalità, il resto viene da sé: Patema è una coraggiosa ed esplorativa ragazzina invertita che, in barba a tutti i divieti, decide di esplorare la zona proibita dove stanno i mostri, 'cade' e finisce per incontrare Age, un ragazzino che non è felice della società in cui vive. I due diventano amici etc.
Dopo quest'altra botta di originalità, il resto viene da sé in automatico con il prontuario di sceneggiatura: tu di qua, io di là, impariamo le differenze e ad amarci ma, oh god, il malvagio prete malvagio è malvagio e pazzo e vuole ucciderci tutti per paura del diverso e del cambiamento.
...tutto sommato comincio a credere che ci sia in effetti una metafora sessuale: preti contro invertiti.
Il top è raggiunto dal finale: così prevedibilmente morale nel suo colpo di scena anticipato via mail, telefono, fax, radiofaro e segnali di fumo, da essere persino ben fatto. Appena salta fuori il prete malvagio, è chiaro come andrà a finire il film: il colpo di scena a questo punto è inutile ma viene realizzato accuratamente e, pur potendo risultare sorprendente solo a bambini delle elementari, con buoni dialoghi e scene.
Ecco, la sceneggiatura è mediocre a essere gentili ma il film è tutt'altro che mal fatto: la regia e le scene sono belle, i dialoghi e il comportamento dei personaggi è accettabile (niente eroi o inetti), lo sviluppo narrativo è fluido e non ci sono particolari buchi logici.
Salvo uno gigantesco collegato proprio al finale... ma è come quei buchi logici nei paradossi sulle storie con macchine del tempo, l'effetto è più importante della ragione scientifica.
Il film è realizzato da Purple Cow Studio Japan ('japan' è decisamente ridondante), seconda produzione accreditata dopo gli OAV di Yozakura Quartet. Animazione pulita, fluida, poco dettagliata con design banale: competente, media non mediocre.