Sakura Trick (12 episodi): serie animata yuri-scolastica tratta da un omonimo 4-koma.
Non esattamente il mio genere, ma ha talmente spopolato negli ultimi mesi che ho pensato di darle un'occhiata.
Prodotta dallo Studio Deen, diretta e scritta da Kenichi Ishikura (prima regia importante), character di Kyuta Sakai (Steins;Gate).
La mia conoscenza del settore è scarsa prossima al nulla, le uniche animazioni/manga yuri che mi sia capitato di vedere/leggere sono hentai. Qui abbiamo un cartone che si potrebbe tranquillamente confondere con Lucky Star, per setting e caratterizzazione dei personaggi.
Due giovani ragazze, inesperte di tutto, da sempre amiche in un contesto di scuola per sole ragazze, scoprono senza capire sentimenti più profondi tra loro, rispetto a quelli provati per le altre amiche: per distinguere la loro relazione dalle altre, decidono di baciarsi. Il seguito è un'esplorazione molto ingenua, gradevole e delicata, del sentimento amoroso.
Non è un cartone da seconda serata, il fatto che si tratti di relazioni omoerotiche con un target adolescenziale fa impressione nella bigotta Europa; i personaggi di Sakura Trick non sono ignari delle implicazioni, ma sembrano anche affrontarle in maniera talmente ingenua da rasentare l'irreale: soprattutto stupisce come, in una chiave narrativa così moderna, i personaggi vivano comunque esistenze all'oscuro di amore e sesso.
Assolutamente paradossale.
Il cartone inizia con l'inizio della relazione, e non finisce con l'inizio della relazione come al solito (ed è una cosa buona) ma, specialmente nell'ultimo episodio, risulta completamente fuori dal mondo e sproporzionato nei termini dello sviluppo.
Ragazzine che avranno 14-15 anni non possono non sapere, almeno per sentito dire, cosa sia l'amore... anche perché, allo stesso tempo, la narrazione pone alcune di loro davanti a problemi come fidanzamenti voluti dai genitori (ovviamente con maschi) e quindi un 'termine di tempo' a quell'amore scolastico.
Un altro tema, trattato con misteriosa mancanza di evidenza, è quello del calo demografico in Giappone: la scuola frequentata dalle ragazze è prossima alla chiusura per mancanza di studenti.
Il cartone è carino, niente di che a dire il vero, mi sarei aspettato ben altro: non voglio dire che senza dramma non sia valido, ma ritorno su quel senso d'impossibilità che è far coesistere un tale livello d'inesperienza vitale in una società moderna normalmente invasa da storie d'amore e pornografia.
Tutto ciò detto, animazione e design rendono la serie piuttosto arousing; piace anche molto la proattività, di una delle due rispetto all'altra, nel perseguire manifestazioni fisiche di affetto: i gesti e le azioni sono normali, cosa rara e apprezzabile per l'animazione giapponese, ma il tutto viene rovinato da intenzioni colpevolmente manchevoli.
Ecco. Sembra Laguna Blu. Ricordate? I due crescono insieme e scoprono attrazione emotiva e fisica 'proibite' nel contesto di un'isola deserta dove nessuno può spiegare loro cosa stia succedendo: qui sembra parzialmente la stessa cosa, e non mi è chiaro se sia stata una scelta degli sceneggiatori per non spingere troppo in là il tema o se si tratti di una scelta stilistica molto discutibile.
E' una serie con molte contraddizioni, sicuramente particolare (almeno per i mie trascorsi di spettatore).