Buddy Complex (13 episodi): uhm. Serie originale real robotica prodotta da Sunrise, spudorato clone di Gundam Seed.
Regista esordiente, il concept è stato sviluppato dall'uomo ovunque Hajime Yatate, character design generico (non vale la pena citare un nome perché sarebbe come ricordare il nome del 'cuoco' che ha scaldato il panino di mcdonalds), mecha ancora più generico.
Uhm2. L'unica ragione che mi ha visto arrivare alla fine della serie, e confesso candidamente di aver mandato avanti veloce vari episodi (tutti), è una vaga curiosità di vedere risolto il gimmick del primo episodio: una ragazza dal futuro salva un ragazzo, lo porta nel futuro dove diventerà un eroico pilota.
Segue un lui ama lei ma lei non si ricorda di lui perché i fatti sono accaduti in maniera un po' troppo contorta: c'è tutta una pippa di viaggio nel tempo, timeloop e altre amenità simili. Tutto viene risolto, se non chiarito, nell'ultimo episodio.
'Ultimo episodio' è un termine forte, una seconda serie dovrebbe già essere del tutto confermata.
Veniamo alla 'particolarià' robotica di turno, vero gimmick: ci sono due robot e due piloti (pensate a qualcosa di simile ad Aquarion), le onde cerebrali dei piloti si sincronizzano e i robot vanno in modalità 'coupling', i piloti a questo punto sono in condivisione di abilità e capacità mentali e fisiche.
Sono due volte più piloti.
Il coupling system usa un linguaggio tecnico volutamente ammiccante: uno dei robot fa la 'proposta' all'altro, che deve 'accettare', a quel punto si 'accoppiano'... e ce n'è degli altri che non sto a riportare.
C'è un cattivo troppo cattivo, un po' di bromance, un po' di storia d'amore (solo accennata qui, potenzialmente importante nella prossima serie), si può ipotizzare un triangolo dove il fulcro non sarà la ragazza ma il ragazzo dal passato, conteso tra lei e l'amico.
In attesa che comincino le promettenti serie robotiche primaverili... altrimenti lasciate perdere.