Per il Potere di Greyskull (Id, 2014): aldilà dell'apprezzamento per il testo o l'autore, un 120 pagine di (quasi) piccolo formato scritto con un font per ipovedenti a 12,9 euro lascia in dubbio. Sia mai mia l'idea di dare un valore numericamente calcolabile all'arte scritta ma... se dura meno di un film, un libro non dovrebbe costare più di un biglietto del cinema.
...e questo è quanto cogitavo nei 5-6 metri che dividono casa mia dal mio libraio di fiducia (libro pre-ordinato come si conviene, non potevo non comprarlo).
Alessandro Apreda è il tipo del blog per over-30 'L'Antro Atomico del Dr. Manhattan'... un blog dove si parla circa di ciò che si parla qui, ma in maniera più simpatica. Non sono un 'antrista', nel senso che non ho mai postato nei commenti o partecipato in alcun modo, perché il blog è popolato da sempre meno over-30 e sempre più under-16 ma ce l'ho nel aggregatore di feed (perché io sì che sono vecchio e affezionato a tecnologia vecchia) e ne controllo sempre gli aggiornamenti.
'Per il Potere di Greyskull', uscito per l'improbabile editore Limited Edition, seconda uscita nella collana dedicata ad autori di blog. Si parla di anni '80.
Letteratura intorno agli 80s, specialmente parodistica, ce n'è da riempire una biblioteca, specialmente in Italia, di amarcord e tristezza per gli anni del benessere etc etc.
Venti anni fa, quando cominciava internet per il popolo, i primi file che si scambiavano, oltre alle foto di fighe in topless, erano testi più o meno divertenti sui cartoni animati giapponesi/altre cose degli anni '80; ancora oggi si parla di Chuck Norris. E' un argomento che piace e funziona.
Funziona anche nel libro di Apreda pur con un grande difetto: non usa il linguaggio del blog, niente rEgazzini, niente bassisti carismatici, momenti mariomeroli o altro gergo stabilito negli anni; il libro parla l'italiano di tutti e così facendo perde in personalità andando a mischiarsi un po' con il resto.
Non c'è una storia, se fosse americano lo definirei raccolta di essay di vario argomento a tema anni '80, nell'ordine: venditori di enciclopedie, Invicta, il calcio al campetto, i Masters, il Walkman, i cartoni animati giapponesi sportivi, i telefilm americani, le sale giochi, il Commodore, brevissimamente il cubo di Rubik, le BMX, i film americani tamarri come Top Gun, i cartoni animati giapponesi di robot, il catalogo Postalmarket, i film americani con ragazzi per ragazzi come i Goonies.
Mi stupisce non ci sia un solo accenno a Tron. Qualsiasi altro simbolo degli anni '80 viene citato.
Non tutti i capitoli sono divertenti, alcuni lo sono molto e sempre per i soliti motivi: fa ridere ricordare umoristicamente oggi la serietà e la convinzione di quegli anni. 
Non ricordo se mi sia capitato di raccontarlo già, quando uscì Halo 4, avendo essenzialmente perso per strada tutti i miei amichetti 'reali' (non morti, morti in quanto giocatori) mi ero messo a stalkerare ragazzini su forum di Halo per cercare compagni di gioco, mandandoli a cagare dopo cinque minuti di gioco e mille urla con la musica a palla in sottofondo. Finendo per incontrare un gruppo di uomini circa della stessa età e un gruppo facebook per 'giocatori di halo over 30'.
Apreda dovrebbe agganciare un forum al suo blog, bloccando le iscrizioni ai nati dopo il 1985.
Mi iscriverei subito e parteciperei attivamente. Il libro compratelo.