Batman Inc. - Leviathan Strikes: la genesi di quest'albo è particolarmente complicata. In prima istanza quest'albo avrebbe dovuto raccogliere, opportunamente modificate per l'integrazione nel DCnU, i due albi di Batman Inc. mai usciti, causa ritardo, prima del reboot. Ne abbiamo parlato a sufficienza nei mesi passati.
Si parlò di una Stephanie Brown ritrasformata/ridisegnata in veste di Spoiler e cose del genere.
Pochi giorni prima dell'uscita dell'albo, grazie ai tweet/forum/altro dei disegnatori, si è scoperto che durante il processo di riscrittura/ridisegno l'editore è stato convinto della stupidità di quest'idea: non era possibile riscrivere o ridisegnare gli albi per far loro avere senso nel DCnU.
La scelta finale è stata quella di lasciare gli albi così com'erano, ambientati nel DCU: questo speciale è pre-reboot, è il finale di Batman Inc.
...forse non è il finale che avrebbe dovuto essere, questo non lo sappiamo ora (forse non lo sapremo mai): è probabile che qualcosa sia stato alterato per inquadrare il seguito (la futura maxiserie Batman - Leviathan) nel DCnU.
...non avrebbe dovuto finire così, questa serie era stata programmata in maniera diversa: il reboot e i ritardi di Morrison avevano comunque causato una serie di problemi già prima (riduzione degli albi, cambi editoriali nel progetto), Batman Inc continua a essere la più originale serie di Batman che sia stata scritta, una delle migliori mai prodotte e una delle come migliori scritte da Morrison. Questo speciale è degno di quanto l'ha preceduto ma è infestato dallo spettro di ciò che avrebbe potuto essere, schiacciato dalla pesante ombra del reboot.
La prima parte dell'albo vede l'ultima preziosissima apparizione di Stephanie come Batgirl, deliziosa in perfetto stile Inc.; la seconda è artificiosa, dietro una costruzione narrativa estremamente complessa Morrison nasconde la contrazione del finale, mostra miniscene di idee che sono state buttate per mancanza di pagine, restringe e sintetizza l'impossibile: il risultato è impeccabile, persino bello ma inevitabilmente amaro.

DMZ (Finale): ne abbiamo già discusso, come spesso accade per questo genere di notizie, nei mesi passati. Il reboot del DCU e il nuovo corso editoriale hanno lasciato delle vittime a terra, Brian Wood è forse la più notevole tra queste: avrebbe dovuto essere l'autore di Supergirl... sulle sue pagine private l'autore non ha mai nascosto l'amarezza per la scelta dell'editore di ''tagliarlo'', lasciar scadere il suo contratto d'esclusiva e spingerlo in Marvel (dove tra poco inizierà a scrivere Wolverine e altro, vedremo) e verso alcuni progetti indipendenti per Image (idem). Brian Wood non è ancora completamente fuori da DC, sta ancora scrivendo un'orrida miniserie dedicata a Supernatural e sta finendo la sua altra, anticipatamente chiusa, serie Vertigo, Northlanders.
Fortunatamente per noi, DMZ non è stata chiusa per motivi economici ma ha raggiunto il suo finale naturale.
Personalmente trovo che la serie abbia avuto alti e bassi, questa nuova interpretazione della classica ''seconda guerra civile americana'' con l'isola di Manhattan che si stacca dagli USA e diventa teatro di atti di guerra e terrorismo, tentativi di governo etc, il tutto raccontato attraverso gli occhi di un giornalista d'assalto antieroe e controverso, non mi ha mai particolarmente convinto. Sono comunque arrivato a leggere fino alla fine e trovo che la chiusura della serie sia una delle migliori, se non la, scritta da Wood: specialmente l'ultimo numero-epilogo. 15 anni dopo la fine della DMZ, Matty Roth è ancora in carcere, il suo libro di memorie guida un'anonima turista attraverso la nuova New York mostrandole cosa fu e cosa è stato... Brian Wood è un autore che vende poco, è anche un autore di tale qualità e calibro letterario che nel semplice atto di lasciarlo andare, DC Comics ha tradito 75 anni di tradizione... o almeno la ragione stessa che la spinse 30 anni fa ad aprire la linea Vertigo.

Aquanam 4 (dcnu): senz'ombra di dubbio una delle nuove serie più attese tra le 52 e, in senso più ampio, più attese da anni. La nuova regolare dedicata ad Aquaman scritta da Johns, disegnata da Reis, progettata per ottenere nuovamente l'effetto ''green lantern rebirth'' successivamente fallito con Flash... è una delle serie migliori tra le 52, in senso più ampio una delle serie migliori pubblicate da DC e sul mercato americano oggi. Aldilà della storia e della qualità dei disegni, lo scopo dichiarato e raggiunto di questo progetto è mostrare le potenzialità di Aquaman come personaggio drammatico, umano, d'azione e supereroistico; si scherza facilmente sul fatto che Johns abbia così tanto insistito, platealmente, sul mostrare quanto il personaggio sia frequentemente ridicolizzato per i suoi poteri/status, e contrastato questa opinione evidenziandone la badassery. E' tutto vero ed è tutto realizzato con maestria e, senza dubbio, Aquaman è una delle serie da leggere. Ufficialmente è la settima serie dedicata ad Aquaman, il prossimo storyarc dovrebbe presentare nuove origini e background; in questi primi quattro numeri Johns è stato molto attento a non tradire informazioni, girare intorno a ogni informazione che avrebbe potuto tradire la demente mancanza di coordinazione e struttura nel reboot: questa serie segue in qualche modo agli eventi di Brightest Day? Non lo sappiamo ma sembrerebbe di no: Arthur non è Re di Atlantide, è in esilio (volontario) con Mera... Aqualad? Tempest? Figli morti etc? La continuity non è chiara ma a sentimento direi che sia stata riscritta più o meno integralmente.
Nota finale: Johns e Reis chiudono questo primo storyarc con un'istantanea di famiglia, stabilendo lo status dei personaggi per il tempo a venire e, sopra ogni altra cosa, dando ad Aquaman e Mera un cane.

Hawkman 4 (dcnu): potrei riscrivere più o meno le stesse parole di quanto detto sopra a proposito di Aquaman, stessi problemi di continuity, stesso scopo narrativo.. praticamente tutto tranne il senso più alto. Aquaman è un'ottima serie, Hawkman è prossima a fare schifo. Non è un opinione personale: l'editore è già corso ai ripari e affiancherà a Daniel un co-scrittore tra pochi numeri, Daniel fa bene su Batman ma il suo approccio (sono pronto a concedere un ''l'approccio a cui l'editore l'ha costretto'') e in generale la nuova interpretazione del personaggio sono, non si può dire diversamente, già vecchi, stantii, privi di mordente, offensivi per il pubblico affezionato e dite voi cos'altro.

Transformers 31 (Finale) / The Death of Optimus Prime - Chaos: quest'anno IDW ha deciso di dare una bella scossa alle sue più importanti serie 80s, a breve parliamo di G.I. Joe.
''Chaos'' un lungo storyarc che ha coinvolto la serie regolare dei Transformers dal numero 21 al 31, una miniserie ''Heart of Darkness'' dedicata a Galvatron e uno speciale one-shot ''The Death of Optimus Prime''. Questa storia chiude la serie regolare dei Transformers, il numero 31 è l'ultimo: il prossimo mese ci saranno due nuove serie a prenderne il posto, ''Robots in Disguise'' e ''More Than Meets the Eye''.
Raccontare tutta la trama sarebbe un po' complesso: durante la storia la serie regolare dei Transformers è uscita 2 volte al mese presentando due differenti storie alternate tra gli Autobots rimasti sulla Terra e quelli andati su Cybertron al seguito di Optimus Prime... Mike Costa ha fatto un gran lavoro, IDW ha realmente alzata l'asticella qualitativa sul suo impegno artistico verso i robot di Hasbro.
In senso più ampio ancora rispetto a Chaos, tutta questa serie dei Transformers è stata incentrata sui dubbi e i limiti di Optimus Prime, il leader degli Autobots non è mai stato così ''debole'', così fiaccato nel morale e nella correttezza delle sue azioni, così interdipendente con Megatron.
E' azzardato dichiarare che il lavoro di Costa su Transformers sia stato un fumetto eccezionale, è stato certamente un fumetto con singoli albi eccezionali ma anche lacune e cadute derivanti, come spesso accade in questo caso, dall'eccesso di personaggi e dalla continuity estremamente complicata e incasinata messa in piedi da IDW.
Chaos mette fine a tutto questo: l'albo speciale dedicato alla Morte di Optimus Prime (morte fittizia, lo dico subito così non vi preoccupate: Optimus muore perché la matrice non c'è più, Optimus muore perché torna a essere Orion Pax), che è anche il 125° albo pubblicato dall'editore, racconta quanto successo alla fine di Transformers 30, sono un blocco narrativo essenzialmente unico. E' anche l'albo che conclude il passaggio di consegne tra Mike Costa e la coppia Roberts - Barber che prenderanno definitivo controllo dell'universo Transformers dal prossimo mese. NOTA: l'albo 31 della serie è un epilogo ambientato molto tempo dopo, Ironhide è l'ultimo sopravvissuto degli Autobots della Grande Guerra e Cybertron è un luogo di pace abitato da nuovi e giovani transformers.
Saltiamo l'albo 31 e vediamo il nuovo status stabilito dal 30 e dallo speciale:
D-Void battuto, la matrice distrutta, Galvatron morto, Megatron disperso, Optimus Prime allontanato, gli Autobots alle prese con la fine della guerra con i Decepticons, con il ritorno di migliaia di Transformers che, rimasti neutrali o fuggiti dalla guerra, li incolpano di tutto al pari dei Decepticons. Alcuni Autobots lasceranno Cybertron guidati da Rodimus, altri con Bumblebee cercheranno di ristabilire una società di tutti i Transformers.
IDW ha pubblicato un grande fumetto dei Transformers sotto la guida di Mike Costa, nonostante l'autore abbandoni il futuro sembra ugualmente roseo e meritevole.

Cobra Civil War: quanto detto su qualità e impegno nei confronti di IDW per i Transformers vale anche per i G.I. Joe, in questo caso però ne parlammo già ampiamente al tempo del rilancio delle testate, otto mesi dopo la nuova Cobra Civil War si chiude con Krake come nuovo Cobra Commander e i Joes in una situazione di grave difficoltà dopo essere stati il bersaglio del contest per decidere la successione al precedente.
Mi limito a un giudizio lapidario sulla qualità delle tre serie: la titolare GI Joe scritta da Dixon continua a essere scarsa e penso che l'editore dovrebbe realmente togliergliela di mano, la sua Snake Eyes è un po' migliore e il problema sembra quindi essere l'incapacità dello scrittore a gestire più personaggi; la Cobra di Mike Costa non è all'altezza delle sue precedenti mini ma è comunque la migliore delle tre.
In parole povere le serie Joe non sono migliorate più di tanto dal rilancio di inizio anno a oggi, non sono migliorate affatto a dirla tutta: parliamo comunque di serie godibili e leggibili per i fan.

The Boys - Butcher, Baker, Candlestick Maker: con la serie sempre più vicina alla conclusione Ennis ha deciso di raccontarci ''finalmente'' le secret origin del capo dei Boys. Miniserie di 6 migliore dei precedenti scarsi spinoff.

Annihilators: a questo punto penso si possa dichiarare chiusa l'esperienza di Abnett e Lanning con l'universo cosmico Marvel, questa mini di 4 segna il definitivo crollo d'interesse da parte dell'editore e dimostra la completa mancanza di impegno economico nel proseguimento dell'avventura iniziata nel 2006 con Annihilation Wave. Il gruppo di Avengers spaziali formato alla fine di The Thanos Imperative arriva sulla Terra e si scontra con gli Avengers normali: disegni penosi, trama scarsa.
I due autori potrebbero avere ancora qualcosa da dire in merito allo spazio Marvel ma l'editore non sembra più interessato a fornire la necessaria assistenza e indipendenza: potrebbe esserci un ulteriore seguito nel corso di quest'anno ma... è da vedere. Annihilators è uno schifo, l'unico motivo di interesse è vedere Ikon e pensare con dolcezza agli anni belli di Rom the Space Knight.