Watchmen: l'adattamento cinematografico dell'opera seminale di Moore.... scrivere ''seminale'' e Moore insieme mi diverte molto pensando all'autore... è solo una parte, benché centrale, nel complesso progetto multimediale sviluppato da Warner Bros. La neonata sussidiaria dedicata al mercato dei videogiochi ha rilasciato, contemporaneamente all'uscita del film, il primo di una (prevista) serie di giochi via digitale dedicati a raccontare avventure degli eroi precedentemente al film, all'epoca d'oro, o silver delle loro storie pre-clandestinità. Abbiamo parlato del videogioco, una porcheria. Parallelamente al film live action è stato prodotto un cartone animato dedicato alla vicenda-inserto contenuta negli albi originali di Watchmen, le celebri Tales of the Black Freighter: il cartone uscirà direct-to-dvd a brevissimo, successivamente verrà sviluppata una supposta limited edition dei due film intersecati alla maniera del fumetto originale. Le edizioni dvd e affini si preannunciano già da ora una croce per i fan. A tutto questo si aggiunge, oltre al vario merchandise, una docu-fiction intitolata Under the Hood e puntata sugli eroi Golden Age dell'universo di Watchmen, quei Minutemen predecessori degli Watchmen. L'impegno produttivo è stato evidente, costoso e imprevedibilmente curato. Il regista di 300 torna a cimentarsi con un'adattamento a fumetti, il suo stile si è perfettamente definito: l'attenzione all'impatto visivo, adattato ai diversi cromatismi del passaggio tra Miller e Gibbons, conferma la mania per il dettaglio saturante che colma l'immagine di effetti, filtri e oggetti impedendo allo sguardo dello spettatore l'assorbimento di tutto l'insieme nelle sue parti, costringendo ad agognare un fermo immagine e un rewind. I titoli di testa sono emblematici e già un cult , mal che vada il film saranno per sempre annoverati tra i migliori del loro piccolo mondo; la rappresentazione narrativa segue lo stesso ragionamento, istantanee si susseguono tra flashback e visioni, lo svolgimento dell'azione tra una fotografia e l'altra è affidata a rallenty o accelerazioni improvvise: il combattimento non rispecchia nelle mosse quello di 300 ma le movenze e il concetto sono i medesimi. La fedele trasposizione del fumetto viene solo saltuariamente abbandonata in nome di immagini più forti e moderne: il sangue e lo splatter sono originali della pellicola e mostrano una macabra e divertita prepotenza della violenza sul dramma, il senso è semplice e raffinano; gli eroi sono psicopatici, sociopatici, laddove Moore poteva permettersi pagine e pagine di dialoghi e monologhi, a Snyder è richiesto un approccio più rapido e movimentato. Ecco perché lo spappolamento indiscriminato di corpi diventa importante per la caratterizzazione psichiatrica dei presunti ''eroi''. Allo stesso modo il dramma decostruttivo di Moore sarebbe stato troppo grigio per una sala che, pur essendo blandamente rated, si aspettava pullulante di ragazzosa umanità: ecco allora l'elemento tragicomico, la battuta un pò sciocca e il sorriso di troppo. Offensivi per Moore ma estremamente funzionali sul grande schermo. Ovviamente l'autore si è dissociato dalla produzione, lo fa sempre, guardatelo: sembra l'allenatore dell'Inter, schiavo del proprio personaggio. Ben più interessante è stata la gravosa disputa legale intorno ai diritti di proprietà e adattamento cinematografico di Watchmen, contesi dalla Fox e alla fine sistemati, tra gaffe e rivelazioni improbabili, con la concessione di una quota sugli introiti dal botteghino. L'unico grosso cambiamento alla storia è il finale, Snyder deve aver pensato che, per quanto irresistibile, l'idea conclusiva originale fosse vagamente troppo anni '80, meglio sostituirla con un pò di scinza-fringe e lasciare il resto invariato. Sono rimasto per altro contrariato dalla scelta di adonizzare Nite Owl 2, l'eroe con la pancia si è trasformato in un macho un pò sfigato ma sempre macho... a proposito di macho e citando il grande Carletto: ''ehi amico, che gran pacco!''... oppure Mina ''i mille cazzi blu''. Lasciamo perdere. Il film funziona, gli attori un pò meno.