Punisher - War Journal (v2): una cosa di cui non mi ero accorto il mese scorso, il numero 26 del War Journal del Punitore Fraction-Chaykin è stato l'ultimo della serie. La fine di Secret Invasion ha graziato l'agonia di una testata che dai suoi esordi paralleli alla morte di Captain American non è mai riuscita a sollevarsi dalla mediocrità, nonostante ottimi scrittori è stata penalizzata da scelte artistiche non adatte al personaggio, Olivetti prima e un Chaykin completamente sorpassato dopo. Siamo abituati a non vedere il minimo legame tra il Punitore MAX e quello regolare, eppure non si può fare a meno di notare la rapida successione che ha portato Ennis a concludere la sua epocale run e la chiusura del War Journal: ovviamente Marvel, dall'alto della sua maggiore elasticità economica, ha correttamente deciso di non lasciar spegnere il personaggio senza lottare. Mentre per MAX il giro di autori previsti spera di far saltare fuori un nuovo capace sceneggiatore, la serie mainstream è stata immediatamente soppiantata da una nuova intitolata semplicemente Punisher (alla prima notte insonne cercherò di capire a quale vol. dovremmo essere arrivati) scritta da Remender: autore da troppi mesi sull'orlo della grandezza senza però essere ancora riuscito a toccarla.

Marvel Zombies
3: se il prezzo per rivedere Machine Man nella sua ultima versione ellissiana è quello di beccarsi una nuova miniserie dedicata alla Terra Marvel Zombie, ben venga. Penso che il concept sia stato sfruttato allo stremo, una pausa potrebbe solo fare del bene: come abbiamo visto le pause non sono nel vocabolario editoriale Marvel, il martellamento sui fan deve restare un fuoco di fila a garanzia della supremazia di vendite. Marvel Zombies 3 non è male, c'e' persino una specie di trama, però gli zombie hanno rotto.

Gravel: l'anno scorso Avatar Press ha cominciato a programmare e pubblicare progetti di più ampio respiro, abbandonando parzialmente l'andamento a miniserie ha abbracciato, forte della collaborazione continuativa di Ellis, ragionamenti a lungo termine. Tutte le serie di Ellis per Avatar hanno in comune una quantità di tratti tali da renderle un pò tutte uguali, francamente l'autore comincia a rompere il cazzo: poi ovviamente nessuno costringe a leggerle; tra tutte queste quella di Gravel è una continua sorpresa, a capire se Ellis sia entrato in una trance di scrittura automatica magari scialba ma efficace o se il suo co-autore abbia tutti i meriti, si potrebbe parlarne meglio: così resta solo da osservare la chiusura del primo story-arc e mantenere l'abbonamento.

Superman e Supergirl - Maelstrom: Palmiotti e Grey sono il nuovo Dixon, sono quel tipo di professionisti a cui mettere in mano qualunque con la certezza di averne in cambio un prodotto sempre adeguato. Il senso di questa miniserie è quella di sfruttare due leitmotiv centrali dell'ultimo DCU: Darkseid e Apokolips, la posizione rinnovata di Supergirl. La fine del 2008 ha dato ai lettori DC una Supergirl completamente rimessa a nuovo da autori capaci, storie curate e una maggiore presenza nella super-family: la regolare è in forte ascesa e la partecipazione a New Krypton ha sviluppato la profondità del personaggio. Questa mini di cinque, naturalmente posta in continuity approssimativa, serve perfettamente a tre scopi: la prima è quella di aggiungere elementi caratteriali a Supergirl, la seconda di offrire un ulteriore peso drammatico agli ultimi eventi di New Krypton mostrando quando buono fosse arrivato a essere il rapporto tra i due cugini, il terzo e non ultimo è sondare il terreno per le future avventure spaziali di Superman. Funziona tutto bene, i disegni di Noto specialmente.