Max Payne: i veri uomini non leggono Business e Finanza, non perdetevi il minutino di film dopo i titoli di coda. Avrebbe potuto essere un buon film, Mark Wahlberg ha sia la faccia sia l'attitudine giusta e John Moore diresse un bel film con Dennis Quaid: voglio anche subito dire che in Max Payne il film ci sono alcune delle migliori scene con shotgun viste dalla fine degli anni '80. La trama comincia già a essere un problema fin dal background: nel gioco Max è un undercover, nel film lavora ai cold case; tutto il resto viene riarrangiato in quello che agli occhi dello sceneggiatore deve essere sembrato un aggiornamento ai gusti moderni: la mafia italiana viene sostituita da quella russa, cambia (in un certo senso) il nemico finale, e tanti altri piccoli dettagli che avrebbero pute potuto starci se solo non fossero stati pesantemente accompagnati dalle patetiche e demoniche apparizioni in cg. Ogni tanto sembra di trovarsi sul seguito di Constantine. Nel gioco c'erano gli incubi di Max, il sentiero di sangue e la casa, qui ci sono le allucinazioni di Max fondate su misteriose ibridazioni nordico-testamentarie con Angeli-Valchirie dalle ali dorate che però sono nere. Ogni due per tre c'e' una figura alata, un attore isterico, e lo scempio di un progetto che correva sulla corsia giusta. Shotgun, concentratevi sullo shotgun: un colpo al petto e il cattivo vola dodici metri indietro con un rumore morbido e carnoso veramente squisito. Parliamo adesso di Bullet Time: quando giocavo a Max Payne lo usavo in continuazione, se dovevo correre dal punto A al punto B lo facevo in Bullet Time, naturalmente lanciandomi. Nessuno cammina in Max Payne, ci si tuffa e basta. Nel film il Bullet Time praticamente non c'e', fa una comparsata verso la fine in un'unica scena per altro stupida: hai voglia che il fucile automatico non sia preciso ma com'e' che il primo colpo quasi lo becca mentre i successivi vanno a venticinque metri alla sua destra? Guardate, un paio di giorni fa ho guardato di straforo Forgetting Sarah Marshall, un film spassoso di cui non scriverò perché guardato a sbocconi dalla mia ragazza mentre io facevo altro al pc: in quel film c'e' Mila Kunis, quella di That's 70 Show, ed è perfetta per la parte. Ciò detto vederla nei panni di Mona Sax fa ridere, poverina è graziosissima ma è uno gnomo.