Banlieue 13: nel 2004 i rinnovati ingranaggi produttivi francesi, soldi da Canal + e collaborazione nominale (in questo caso la sceneggiatura) con Luc Besson, buttarono fuori un film passato basso sotto il radar internazionale; un edizione americana a bassa distribuzione, District B13, in Italia non ne ho trovato traccia quindi suppongo non sia mai arrivato nonostante quel giro d'anni abbia portato altri titoli simili come Yamakasi. Il film è diretto da Pierre Morel, allora esordiente alla regia ma da tempo direttore della fotografia in quasi tutti i più significativi titoli del genere usciti prima e dopo: Morel non deve fare molto, il massimo della sua attività riguarda i titoli di testa, da quel momento in poi è solo questione di trovare i giusti angoli per garantire il massimo della copertura e chiarezza nella ripresa dei due protagonisti. Nell'angolo destro troviamo David Belle, considerato uno dei fondatori del Parkour: la sua carriera cinematografica vanta gli stunts di Transporter 2 e I Fiumi di Porpora 2, qualche apparizione in pochi altri film, sfogliando la sua scheda la nota interessante lo vede coordinatore per le scene parkour (si presume molte) che verranno viste nel prossimo film dedicato al Prince of Persia. Belle ha un aspetto simpatico, fisicamente è un demonio: salta e corre senza fermarsi mai, esegue personalmente tutte le scene e dal vivo senza ricorrere a effetti scenici o grafici. Nell'angolo sinistro c'e' Cyril Raffaelli, lo ricorderete venir preso a pugni in faccia da Jet Li in Kiss of the Dragon, anche lui segna a referto una quantità di stunts in molti film celebri: atleticamente notevole e molto più vario nelle azioni di combattimento di quanto non avesse mostrato nel suddetto film, il suo apporto è quello dell'esperto di arti marziali. Belle e Raffaelli insieme fanno un Tony Jaa. La trama è semplice: Parigi è in mano alla delinquenza, alcune sue aree sono completamente fuori controllo. Il governo decide di erigere muri protetti e isolare questi quartieri violenti, regni dell'illegalità, lasciandoli in balia di se stessi. In puro stile Fuga da New York, Raffaelli interpreta un poliziotto costretto a infiltrarsi in questo luogo di depravazione per recuperare un ordigno nucleare finito nelle mani del boss locale; per la missione costringe, in puro stile 48 Ore, un residente del luogo da tempo in prigione a fargli da guida. Il film è una bomba, azione senza sosta senza pretese di narrazione: i due sono simpatici e fanno a botte acrobatiche, non si può chiedere altro. La preziosa sceneggiatura di Besson prevede due intro, una per ognuno, in solitaria con la presentazione dei protagonisti e rispettive abilità: i due vengono poi messi insieme e spediti nella giungla di cemento a seminare distruzione. Ho scoperto la sua esistenza perché ne stanno producendo un seguito con budget superiore. Banlieue 13 è uno dei migliori film d'azione conmporaneo prodotti in Francia, strepitoso film d'azione e basta: poco serio, rapidissimo, gustoso nella sua replicazione interpretata di tanti stereotipi del genere.