Onechanbara: il titolo del film lo trovate variamente con una o due ''e'', io ho seguito quanto nel link del sito ufficiale. Parole a caso: Samurai Cow-Girl, Shotgun Biker-Girl, Samurai School-Girl, Zombies, Kill Bill's Go Go wannabe. Onechanbara è basato sull'omonima serie di videogiochi quasi completamente inedita in occidente, un hack'n'slash con personaggi femminili dai costumi personalizzabili (rigorosamente bikini) e un interessante fattore di gameplay: la spada della protagonsita, a seguito dell'incessante sterminio di zombie, necessita di essere pulita dal sangue e dai resti rappresi dei non morti per evitare rallentamenti e indebolimenti dell'azione, oltre all'eventualità che l'arma resti incastrata nei non morti stessi. Cito quest'informazione perché tale tratto caratterizzante viene costantemente ripreso all'interno del film, anche se esclusivamente per motivi coreografici il primo e scenici il secondo: una bella giapponese in stivali di pelle col tacco, cappellone texano, sciarpone bianco di pseudo piume, due pezzi rosso fa la sua porca figura in piedi a frustare l'aria con la spada per ripulirla del sangue. Ovviamente è la protagonista, la coprotagonista è una motociclista con fucile a due canne mozze con fuoco automatico e riserva infinita di proiettili, c'e' una spalla grassa e comica di giapponese biondo, l'antagonista è l'accoppiata di scienziato pazzo/sorella della protagonsita. Il film è di un esordiente,  la trama accessoria. Le tre attrici protagoniste sono Eri Otoguro, Chise Nakamura, Manami Hashimoto: secondo imdb la prima ha avuto un piccolo ruolo nell'horror Shutter, le altre due sono (ex?) gravure idol con qualche minima esperienza tra Power Ranger e j-horror. Onechanbara riserva però qualche sorpresa: innanzitutto non è uno splatterone alla Machine Girl, ci sono un paio di amputazioni, qualche schizzo di sangue ma tutto molto pacato e per niente feticistico; c'e' un'inaspettata, breve ma intensa, scena di sesso completamente fuori contesto e quindi di squisito fanservice; c'e' molto combattimento, qui si trova il meglio: nonostante uno swordplay ripetitivo e certamente non ispirato gli scontri tra le protagonsite e gli zombie sono graziati da coreogrofie di massa ben realizzate e da pregevole uso di semplici effetti speciali molto videoludici e pertanto esatti e riusciti. La spada della protagonista lascia tagli di luminosità bianca a ogni movimento, in situazioni particolari può risplendere infuocata, in altre può sorprendere con qualche mossa speciale tipo fireball, uno slash circolare che fa tanto smartbomb, e un paio di final piuttosto belle a vedersi: su questa linea lo scontro finale gode delle protagoniste in hyper-mode. Divertente e generoso verso una fetta pià ampia di pubblico.