Dante 01: film francese di fantascienza, in quanto tale ha goduto di più larga diffusione e pubblicità del dovuto. Marc Caro torna alla regia dopo dieci anni di assenza, forse lo ricorderete per Delicatessen: il suo attore protagonista è Lambert Wilson, quello che fa il francese nei film americani. Siamo sulla solita stazione spaziale del cazzo in orbita intorno al classico cesso infuocato, una ridottissima equipe medico-scientifica è incaricata di sperimentare su soggetti criminali nuove metodologie correttive per i loro impulsi antisociali: un bel giorno un misterioso nuovo ospite viene portato sulla stazione accompagnato da una nuova misteriosa scienziata. Caro toglie ogni gusto al film mostrandoci immediatamente la proditoria cancellazione dei dati biografici del prigioniero escludendo fin da subito ogni possibilità di sorpresa nello svolgimento narrativo, poi, giusto perché essere europei significa essere stupidi, si diletta nel proseguire a denominare i protagonisti sula base di chissà quali suoi trip mitico-simbolici: avremo quindi Cesare, San Giorgio, Buddha, Attila, Persefone, Caronte.... per la serie lo chiamo quindi lo definisco. Lambert è San Giorgio il misterioso, sempre costantemente in preda a trip chimico-allucinogeni, va in giro per la stazione compiendo miracoli taumaturgici; la malvagia troia della corporazione si scopre presto essere stata mandata lì a culo del mondo per mantenere il segreto sul mistico healer e rubarne il codice genetico: ci vuole un attimo per capire il rapporto tra la roba in San Giorgio e le nanomacchine iniettate nei pazienti secondo la nuova procedura. Caro  è stato 10 anni senza fare, probabilmente senza neppure guardare la tv: nel finale spende una serie di stereotipi inutili che sembrano tanto fantascienza di venti anni fa (anche 30). Cosa significa quella scena alla fine? Ha curato il pianeta? L'ha terraformato? Antropocentrico.