Final Crisis (1-2+Requiem): sono anni che il comicdom è attraversato da un pensiero trasversale chiamato solitamente ''stanchezza/noia da megaevento''. I crossover hanno rotto le palle, o almeno le palle di quelli che leggono fumetti da qualche anno e di crossover se ne beccano in continuazione: naturalmente sia DC che Marvel se ne sbattono le palle pur provando in qualche modo a tenerne conto, principalmente aumentando la qualità delle storie o almeno quella dei disegni. In casa DC con Final Crisis viene venduta un'aria di conclusione: la terza Crisis, la Crisis ''finale'', l'ultimo crossover in stile per... qualche tempo almeno. Inoltre, mantenendo ancora una volta una certa dignità editoriale, DC ha stabilito l'assenza di tie-in: tutta la Final Crisis sarà seguibile sulle testate dedicate e basta, una mini di 7 albi e una serie di mini collaterali... così facendo viene dato da un lato al lettore la possibilità di scegliere, dall'altro si priva interamente il crossover del ''cross''. Vedremo come verrà gestita. Come per Infinite Crisis da qui in poi farò spoiler senza avvertimento sugli avvenimenti salienti contenuti negli albi, per un giudizio aspetterò la fine di tutto. Final Crisis 1: si parte dove eravamo rimasti, con la morte di Orion. A cui segue di lì a poco la morte di Martian Manhunter per mano di Libra e desiderio di Human Flame: il resto è preparazione e montatura di misteri. Final Crisis 2: si comincia in Giappone, il nuovo Mister Miracle dei Seven Soldiers parla di formare un gruppo pescando nell'eroico marasma locale; poi c'e' del casino con i Guardians e le Alpha Lantern, Hal Jorda, John Stewart e Batman; l'albo finisce in un supercrescendo con una megaesplosione al Daily Planet che sembrerebbe lasciare Lois Lane in gravi condizioni, ma il vero colpo è l'ultima pagina. Barry Allen è qui, e il Black Racer lo sta inseguendo. Requiem è un one-shot scritto da Tomasi, quello che sta facendo bella figura di sé su Nightwing, e il grande Mahnke: è un approfondimento sulla morte del Martian Manhunter. Lasciamo perdere problemi di costumi, parliamo della storia: nella storia del fumetto supereroistico c'e' la Morte di Captain Marvel, oggi il testo di Tomasi e i disegni mai così espressivi di Mahnke portano una nuova dimensione agli onori al defunto di genere superomistico, è straordinario e commovente, realmente commovente. Improvvisamente dopo essere stato semi abbandonato il marziano torna a essere l'impareggiabile eroe di tanta justice league, comica e drammatica che fosse, e DC. Un compianto così elevato e tragico è raro e speciale, Requiem intacca la storia recente del fumetto in un mondo, quello del one-shot, da sempre vittima di sé e del marketing.