Ritorno alle Stelle: chissa' quali ragioni spinsero Hamilton a riprendere la storia di John Gordon dopo piu' di venti anni (Star Kings e' del 1947, qui ci spostiamo al 1970)? La distanza temporale e culturale si sente: manca in questo seguito l'ingenua meraviglia sorprendente e fantastica dell'uomo innanzi all'inimmaginabile, all'infinita diversita' e alla moltitudine di forme dell'ignoto; in cambio la narrazione ottiene una precisa e molto piu' interessante caratterizzazione psicologica affiancata da una ben piu' complessa strutturazione degli eventi; non piu' un personaggio solo al centro della storia ma un gruppo di eroi, o meglio: l'eroe, la spalla e l'antieroe. Si stempera la monodimensionalita' dei caratteri assumendo toni e sfaccettature: sono trascorsi degli anni e Jonh Gordon e' maturato, ha sviluppato insicurezze, preoccupazioni, desideri piu' umani e appassionati; il personaggio sicuramente piu' riuscito e' l'antieroe, non posso rivelarne il nome per non disturbare la lettura del primo libro: spiritoso, audace, intraprendente, un furfante opportunista e irresistibile. E' cambiata anche, e si vede, la considerazione di Hamilton per le donne: nel precedente si trattava di bamboline sognanti e innamorate incapaci di qualsiasi azione indipendente dal loro uomo, poi qualcuno deve aver scoperto il femminismo ed ecco quindi il passaggio dalla principessa in pericolo alla regina fiera e indomita, sicura e completamente autonoma (ma non per questo meno femminile o bisognosa di maschie attenzioni: evidentemente il messaggio d'emancipazione non ha raggiunto completamente l'anziano autore americano). Al posto di paesaggi misteriosi e magnifici di stelle lontane accogliamo razze aliene, non umane e disumane con le loro culture e menti diverse. E' uno scritto molto moderno: il coraggio leonino dell'eroe si trasforma in una sfacciata fortuna, Jonh Gordon e' sempre coraggiosissimo e impavido, ma e' incosciente, le sue azioni sono dettate dall'ignoranza delle conseguenze, e' la personificazione della fortuna che aiuta gli audaci.

Pirates (v.m. 18): da qualche settimana mi capitava di incontrare riferimenti a questo film e di veder girare la sua locandina molto intrigante, qualche giorno fa mi e' anche capitato di trovare il film medesimo cosi' l'ho preso. Intanto ho cominciato a cercarne informazioni in rete partendo, naturalmente, da IMDB. Certo, vedendo quel Vietato ai Minori di 18 che ho messo subito dopo il titolo potete facilmente capire che tipo di film sia, e forse vi potreste anche chiedere per quale ragione io ne stessi cercando i dati su un portale di cinematografia ''ufficiale''; la ragione e' molto semplice: nella mia ingenuita', guardando la locandina, avevo pensato ad un lungometraggio nello stile delle produzioni televisive di Raimi. Dico davvero: pensavo si trattasse di una versione piratesca di Xena, Hercules, Robin Hood, Tarzan, Simbad... insomma tutti quei telefilm con donne scosciate che sono passati in tv negli ultimi anni. Sorpresa! No: e' un film porno. Ma non un normale film porno: ''la piu' ambiziosa produzione per adulti di sempre''; vediamo perche': ripreso e masterizzato in Alta Definizione (tanto per dire: l'edizione dvd e' a tre dischi), 300 scene con effetti speciali (di pregevole fattura), sceneggiatura professionale, musiche originali (ovviamente in Dolby digital 5.1) e cast d'eccezione. Inoltre per i conoscitori e' presente la prima scena di, cito, ''Jesse Jane, in her first girl/girl scenes with Janine and Carmen Luvana''.