Lazarus: l'attesa, nuova serie di Shinichiro Watanabe è uscita con aspettative e attese impossibili da realizzare ed è, più o meno, considerata un flop.
E' un buon cartone animato, non è Cowboy Bebop.
Tredici episodi, la possibilità di una seconda stagione (mi verrebbe da definirla improbabile).
Produzione di qualità by MAPPA con l'aiuto di Sola Digital Arts.
La serie ha due problemi principali: la storia e la struttura narrativa; quest'ultima comincia con 4 o 5 episodi introduttivi, poi passa a vari episodi dedicati al passato dei singoli personaggi, poi passa all'episodio dedicato al passato del protagonista che confluisce nel finale. Banale, ovvio e già visto.
La storia è un casino che rimescola qualsiasi elemento sociale di questi ultimi anni: cambiamento climatico e prossima catastrofe ambientale; terrore dei farmaci e vaccini, terrore delle malattie e del dolore; malvage Big Tech con le loro ancora più malvage AI; diaboliche Big Pharma e le loro connessioni con le sataniche forze del deep state americano.
Un super scienziato ha inventato una pillola magica che cura da ogni dolore, qualche tempo dopo si scopre che la pillola è anche velenosa e causerà la morte di tutta l'umanità; il governo USA mette insieme una suicide squad per trovare lo scienziato, che nel frattempo è scomparso, e un antidoto.
Sfortunatamente, un'altra parte del governo USA è il vero villain pronto a distruggere l'umanità per mantenere i propri segreti e coprire le riprovevoli nefandezze commesse ai danni di tutta la Terra.
I personaggi della suicide squad hanno tutti passati misteriosi e inutili.
Il protagonista ricorda più il protagonista di Samurai Champloo, non ricordo il nome, che Spike.
L'intera serie è ripiena di passaggi superflui, come l'intera trama del misterioso assassino che non ha alcun valore o significato all'interno della storia.
Nel tentativo di corrispondere all'impossibile, Watanabe ha strafatto e mancato il bersaglio.
La serie si salva, sostanzialmente, solo per l'animazione.
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