The Baseball Codes (Id, 2010): "Beanballs, Sign Stealing, and Bench-Clearing Brawls". "The Unwritten Rules of America's Pastime".
Sì, un altro libro sulle regole non scritte del baseball. 
Un po' per la lunga malattia terminale del mio adoratissimo cane, seguita dall'arrivo del nuovo cucciolo, un po' per il nuovo regolamento e la tristezza che sono stati i miei team preferiti, un po' per colpa degli arbitri e di Manfred: quest'anno non ho praticamente guardato il campionato di baseball, ho giusto cominciato a seguire adesso per la post season. 
Povero Max. 
Non vuol dire che abbia smesso di piacermi. 
Le regole non scritte del baseball sono la rappresentazione di una sensibilità del passato, chiamatela mascolinità tossica se volete, che si nutre della mitizzazione del maschio stoico ed eroe; lo sport come il codice dei cavalieri o l'onore dei guerrieri.
Sono naturalmente affascinanti e facilmente attraenti, e si autoalimentano.
Il motivo per cui impiegano così tanto a scomparire è che, nonostante tutta la nostra evoluzione morale, continuano a piacerci, sotto sotto, e infatti ci sono sempre nuovi libri e si continua a parlarne; se conosci le regole segrete, non sei un casual, se sai perché succedono le cose che succedono, sei stato iniziato a un club esclusivo di cui non si deve parlare. 
Sono come la corrida o altre cagate del genere: palesemente non hanno più motivo di esistere, ma sono le ultime effigi di un mondo più semplice dove non c'erano dubbi tra giusto e sbagliato, non era necessario pensare o avere un'opinione critica, bastava seguire l'autorità della tradizione, obbedire ai senior e proseguire la catena inviolabile. 
Il libro prende in rassegna e raggruppa le regole più importanti, offrendo vari esempi famosi di giocatori ed eventi dove sono state seguite o no; la maggior parte di questi esempi è precedente agli anni '90, perché il gioco è un po' evoluto, ma alcune sono più durature di altre e persistono fino ai giorni nostri. 
Non starò a elencarle. 
Le regole si dividono in 2 gruppi principali: quelle per assicurarsi che tutti rispettino il gioco e gli altri giocatori, quelle per definire quali punizioni siano adeguate e corrette. 
Originariamente utili a coprire aspetti del gioco ignorati dal regolamento ufficiale, nei decenni sono divenute un cancro che si oppone al ringiovanimento dello sport. 
Esempio tipico: non si deve esultare. Non parliamo di bat flip o dell'ammirare il proprio homerun, secondo le regole, un battitore dovrebbe trotterellare a testa bassa e non far pesare il fatto di aver appena segnato. 
Esattamente ciò che vogliono vedere milioni di spettatori in tv. 
Non tutte le unwritten rules, però, sono invise dai network o dalla lega stessa: quando ci sono le risse, per dire, sono tutti contenti perché aumentano l'audience. Una delle regole è che quando si combatte, si combatte tutti ed è il classico bench clearing quando ci si ammucchia a fare i gradassi in mezzo al campo senza motivo: piace e fa spettacolo. 
Autore del libro è il giornalista sportivo Jason Turbow, assistito dal 'baseball rat' Michael Duca.
E' divertente, è una raccolta di aneddoti e storielle simpatiche.