Dream: commedia coreana uscita lo scorso Aprile, disponibile internazionalmente su Netflix. Ufficialmente è un comedy-drama ma di 'drama' c'è veramente poco. 
Il soggetto non è comico. 
Stella del calcio coreano finisce al centro di una serie di scandali e viene scaricato dalla squadra (sponsor, fan, etc etc); nella sua attuale forma di celebrità caduta, viene costretto ad allenare la nazionale coreana nel prossimo Campionato Mondiale dei Senzatetto. 
L'impostazione ricorda un po' quei film sportivi nelle prigioni: gente che non sa nulla di sport, cerca attraverso lo sport una forma di rivalsa morale, impara cose e si diverte comicamente. 
Qui è circa la stessa cosa. 
Il nostro allenatore è un cinico costretto a fare il buono e generoso a favore di camera, la regista del documentario è una stronza che fa questa cosa patetica solo per poter un giorno dirigere qualcosa di valore; nel mezzo ci sono dei veri barboni con varie storie di disagio alle spalle: storie tristi di brutta società coreana. 
Sono indeciso: le storie sono tristi ma i personaggi sono tutti positivi, comici e spesso ridicoli; le storie sono tristi ma i personaggi mantengono il loro spirito coreano di sacrificio, resistenza, superiorità della tempra, etc etc. 
La mia indecisione è: questo film presenta un argomento serio in una chiave comica per illuminare le ingiustizie della società coreana, o tratta superficialmente il dramma umano di queste persone per far sentire meglio chi non si trova in quella situazione?
Comunque: arriva l'allenatore, seleziona i giocatori e comincia ad allenarli; seguono storie e battute; l'allenatore si appassiona, la finzione diventa realtà; segue il campionato. 
Aldilà della controversia sul tema e banalità della trama, la commedia è super divertente e si guarda con grande piacere; il cast è notevole, composto da nomi noti e ancora più noti in alcuni ruoli secondari: l'allenatore è Park Seo-joon, la regista è IU (mia moglie l'ha riconosciuta all'istante, quindi è ancora più famosa), tra i senzatetto di ci sono Kim Jong-soo e Ko Chang-seok (e tanti altri). 
La regia è di Lee Byeong-heon, che abbiamo già visto su Extreme Job e Twenty. 
NOTA: c'è spazio anche per la solita rappresentazione malvagia dei giapponesi, l'unica squadra al campionato completamente priva di sportività. 
SPOILER SPOILER SPOILER 
La Corea ovviamente perde ma riesce a segnare un goal contro la squadra più forte di tutte; tutti i barboni si rifanno una vita, l'allenatore torna a giocare da grande star e la regista vede il suo lavoro apprezzato (lol).