Mobile Suit Gundam - The Origin: sapete cosa hanno in comune Star Wars, Marvel, Gundam e, sfortunatamente, anche Star Trek? Un'esagerazione di produzioni nuove buttate fuori a getto continuo che saturano il mercato e rompono il cazzo. 
Ho una lista di anime su Netflix che non finisce più, devo farla finire. 
Gundam Origin nasce come manga, concluso in 23 volumi pubblicati tra il 2001 e il 2011. 
Il manga è stato adattato per l'animazione nel seguente modo: una prima serie di OVA, 4 episodi, pubblicati tra il 2015 e il 2016; una seconda serie di OVA, 2 episodi, pubblicati tra il 2018 e il 2019.
Ci sono anche una successiva serie tv in 13 episodi, un altro manga e varia altra roba.
Le due serie di OVA sono considerati un'unica produzione realizzata più o meno dallo stesso staff.
E' la storia dell'origine di Char: i primi 4 episodi raccontano episodi di Char bambino/ragazzo tra UC 0068 e l'inizio della One Year War UC 0079. La morte misteriosa del padre, le tensioni con la Federazione, la politica di fazioni nel futuro Principato di Zeon, il cambio di identità e l'arruolamento, le prime missioni con distinzioni di servizio. 
Praticamente, stando a questa versione, la Guerra è una manipolazione del giovane e geniale Char da dietro le quinte. 
Gli altri 2 episodi sono l'inizio dell'epoca dei Mobile Suit, lo Zaku di Char, la battaglia di Loum, l'introduzione di Amuro. La storia si ferma il minuto prima della comparsa del Gundam. 
L'animazione è piuttosto ben fatta con alcune scene di combattimento di alto livello, ma è una produzione dedicata a fan più appassionati di quanto sia io: mi sono trovato spesso a mandare avanti veloce, a non prestare attenzione al lore e annoiarmi durante le lunghe sequenze riempitive. 
Ogni OVA è di un'ora abbondante: decisamente troppo. 
E' una produzione Sunrise, naturalmente, ma a guardare la pagina su animenewsnetwork si trova il coinvolgimento di chiunque e chiunque altro: notevole che l'aspetto generale della serie sia abbastanza uniforme, solo di rado si incontrano sequenze colorate/caratterizzate in modo spiccatamente diverso. 
La regia è ufficialmente accreditata all'anziano/storico Yoshikazu Yasuhiko.