The Last Duel: l'ultimo film di Ridley Scott. Non avevo manco idea esistesse, ma non vuol dire. 
Devo ricordarmi di indagare perché la FOX cinematografica sia stata re-brandata da Disney, mentre la parte news abbia mantenuto il nome. 
Prima di venire al film in sé: non starò di certo a scrivere stronzate sull'accuratezza e precisione storica di una produzione di Scott, non voglio avere conversazioni inutili come quelle al tempo di Gladiator... PERO'... c'è un "però". 
Il film è ambientato nella Francia medievale (Carlo VI è re, una rapida ricerca pone il film intorno al 1400): i personaggi parlano inglese. Ovviamente parlano inglese, è un film americano ed è assolutamente normale che parlino inglese: nessuno si stupisce che parlino inglese... però... mi dà orribilmente fastidio che i personaggi parlino in inglese MA cantino in francese. 
Perché?
Ci sono diverse scene di personaggi che cantano: cantano in francese, poi si parlano in inglese e ricominciano a parlare in francese. 
Non è questione di accuratezza o fedeltà storica: è semplicemente senza senso e assurdo. 
Tutto ciò detto. 
The Last Duel è Rashomon. 
Ci sono due uomini e una donna: uno degli uomini è il marito, Matt Damon; l'altro uomo è il presunto stupratore, Adam Driver. 
NOTA: nel film c'è anche l'amicone Ben Affleck, i due amici firmano la sceneggiatura. 
Il primo capitolo è la storia dalla prospettiva del marito, il secondo capitolo è la storia dalla prospettiva del presunto stupratore, il terzo capitolo è la storia dalla prospettiva della donna. 
Il racconto di queste tre versioni degli stessi eventi è preceduto e chiuso dall'inizio e la fine del duello del titolo. 
Ora, bisogna subito chiarire un punto: The Last Duel è Rashomon, ma è un rashomon femminista. 
I tre capitoli sono preceduti da un titoletto, lo stesso per tutti e tre/cambia solo il nome del personaggio: un artificio visivo suggerisce allo spettatore che la versione finale, quello della presunta vittima sia, però, la verità. 
Questa chiara impostazione parziale rispetto agli eventi raccontati, rovina l'impostazione teorica del film e ne tradisce i chiari intenti femministi di moda. 
Il film è tratto da un saggio (direi si tratti di un saggio) nel quale si racconta, appunto, gli eventi dell'ultimo duello legale della storia Francese: un duello di quelli dove il vincitore dimostra di aver detto la verità ed essere nel giusto secondo legge, in virtù del favore concessogli da Dio in battaglia. 
Il saggio racconta delle circostanze e del duello. 
Il taglio femminista, a quanto leggo in recensioni al libro, non è presente nel materiale originale. 
Tutta la terza parte, a quanto pare, è originale della sceneggiatura. 
Il libro racconta di un fatto storico; il film prende quel fatto storico e ci inventa sopra una bizzarra, e ovviamente critica, rappresentazione della condizione femminile nel medioevo.
Il film vuole raccontarci la storia di una donna, in un periodo quando le donne erano oggetti posseduti dal marito, che non abbassa la testa e si batte per i suoi diritti. E' ok, ma ci fa sforare direttamente sullo stesso campo di Bridgerton: fingiamo di fare un film storico in costume, in realtà facciamo un film contemporaneo con una maschera storica. 
Non è molto diverso da A Knight's Tale, a ben pensarci, ma il tono di Scott è così severamente serioso e moralista da essere fastidioso. 
Ci sono un paio di scene, per dire, dove sceneggiatura e regista ci rappresentano luoghi comuni del pensiero medievale per metterli in ridicolo: certamente sono ridicoli ma è completamente senza logica commentarli con le conoscenze e le sensibilità contemporanee, e privo di scopo. 
A parte lo scopo di cavalcare un fenomeno di costume dei nostri giorni e metterci la bandierina del 'partecipo anche io'. 
Il film non brutto, è noioso.
SPOILER SPOILER SPOILER
Vince Matt Damon. 
Il fatto che vinca Matt Damon, rispetto al tema del film, solleva una questione: Matt Damon vince, quindi sua moglie ha detto la verità sullo stupro; quindi la verità della moglie è validata dalla forza delle armi del marito/protettore, o dalla volontà di Dio. Uhm.