Monster Hunter (film 2020): intendiamoci. Se stai per guardare consapevolmente il nuovo film Paul Anderson tratto da un videogioco, con protagonisti la moglie, Ron Pearlman e Tony Jaa... le tue aspettative devono essere basse e il tuo scopo un paio d'ore di stupido divertimento.
Non gioco a Monster Hunter: provai una demo, non mi piacque. Perché? Per lo stesso motivo di Fortnite, Destiny e i nuovi Call of Duty Battle Royale: sono vecchio.
E' stato un flop, è una merda, sarà ricordato esclusivamente per la breve controversia razzista con i cinesi a causa di una stupida battuta.
La trama è un isekai. Milla è un capitano dell'esercito USA in missione da qualche parte, finisce in un vortice spaziale e si trova in un altro mondo pieno di mostri; i suoi uomini muoiono come mosche, lei sopravvive e si allea Tony Jaa, cacciatore di mostri locali. Insieme uccideranno mostri e cercheranno di tornare (lei) nel suo mondo.
Ci sono altri personaggi e uno scempio di trama che si sarebbe potuta evitare in tronco.
I combattimenti sono penosi, specialmente considerando la presenza di Jaa.
Pearlman vorrebbe essere un incrocio tra Bruce Campbell e Danny Trejo, ma riesce solo a essere costantemente più ridicolo e rovinare ogni film con la sua presenza.
Che cosa c'è del gioco in questo film?
I mostri sono tratti dal gioco, direi tutti da Monster Hunter World (ma non ho verificato interamente).
Le armi dei cacciatori sono nello stile di quelle del gioco (sovradimensionate e 'biologiche').
Ci sono molte delle tipologie di armi presenti nel gioco che sono alla base delle sue classi.
C'è l'idea di cacciare un singolo mostro in un gruppo cooperativo e quella di saltarci sopra per infliggere danni critici.
C'è un grappling hook... ma questo non i pare ci fosse in World e sia invece da quello nuovo.
La mia limitata conoscenza del gioco mi impedisce di spingermi oltre... cucinano.
Ah! Usano un mostro che danneggiare un altro mostro.
Diciamo che le basi del gioco sono coperte dal film, ma il film è brutto e mal fatto, stupido nel senso negativo del termine.
I mostri sono decenti.

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